Save the Children, comunicato stampa - Si stima che almeno 21mila [1] bambine e bambini siano dispersi nel caos della guerra a Gaza. È quasi impossibile raccogliere e verificare le informazioni nelle condizioni attuali in cui si trova Gaza, ma si stima che almeno 17 mila bambini siano separati e non accompagnati e che circa 4mila siano probabilmente sotto le macerie [2], mentre un numero imprecisato si trova in fosse comuni. Altri sono stati fatti sparire con la forza, un numero indefinito dei quali detenuti e trasferiti fuori da Gaza, mentre le loro famiglie non sono a conoscenza del luogo in cui si trovano, tra segnalazioni di maltrattamenti e torture.

Questo l'allarme lanciato da Save the Children, i cui team di protezione riferiscono che gli ultimi sfollamenti causati dall'offensiva a Rafah hanno causato la separazione di altri bambini dalle loro famiglie e aumentato ulteriormente la preoccupazione di queste ultime e dell'intera comunità. Intanto, l'Organizzazione sottolinea la necessità di intervenire con urgenza per proteggere i bambini separati e non accompagnati, azione che è gravemente compromessa dal deterioramento della situazione della sicurezza.

"Ogni giorno troviamo bambini soli ed è sempre più difficile aiutarli. Lavoriamo con i nostri partner per identificare i minori soli e rintracciare le loro famiglie, ma non ci sono strutture sicure per loro. Non c'è un posto sicuro a Gaza. Riunire i minori con la loro famiglia è difficile, poiché le ostilità in corso limitano il nostro accesso alle comunità e costringono costantemente le persone a spostarsi” ha dichiarato un esperto di protezione di Save the Children a Gaza. "I vicini e i membri delle famiglie allargate che hanno accolto i bambini soli stanno lottando per dare loro un riparo, cibo e acqua. Molti si trovano con estranei, o completamente soli, e questa situazione li espone al rischio di subire violenze, abusi, sfruttamento".

In seguito agli ultimi attacchi delle forze israeliane a Rafah sono state segnalate numerose vittime. Gli esperti delle Nazioni Unite hanno riferito di "persone intrappolate in tende di plastica in fiamme" e "bruciate vive", mentre il Ministero della Sanità di Gaza ha parlato di "corpi bruciati e non identificabili". Save the Children evidenzia che l'identificazione da parte dei parenti è quasi impossibile nel momento in cui intere famiglie sono state allontanate e le restrizioni all'ingresso impediscono l'accesso delle attrezzature e degli esperti necessari.

Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, dal 7 ottobre sono stati uccisi più di 14mila bambini, per circa la metà di questi non è ancora stata completata l'identificazione [3]. Secondo gli esperti delle Nazioni Unite, sono stati trovati di recente bambini anche nelle fosse comuni e molti corpi mostrano segni di tortura e di esecuzioni sommarie, oltre a potenziali casi di persone sepolte vive.

Da ottobre sono stati uccisi almeno 33 bambine e bambini israeliani, mentre non è chiaro se ce ne siano tra quelli ancora tenuti in ostaggio a Gaza. Al 9 giugno, circa 250 minori palestinesi della Cisgiordania risultano nel sistema di detenzione militare israeliano, ma le loro famiglie non sono in grado di confermare il luogo in cui si trovano e il loro stato di salute a causa delle ulteriori restrizioni sulle visite introdotte da ottobre. Le Nazioni Unite hanno ricevuto numerose segnalazioni di detenzioni di massa, maltrattamenti e sparizioni forzate di migliaia di persone, tra cui bambini.

"Le famiglie sono straziate dal fatto di non sapere dove si trovino i loro cari. Nessun genitore dovrebbe scavare tra le macerie o in fosse comuni in cerca del corpo del proprio figlio. Nessun bambino dovrebbe essere solo, senza protezione, in una zona di guerra, detenuto o tenuto in ostaggio” ha dichiarato Jeremy Stoner, Direttore di Save the Children per il Medio Oriente. "I minori dispersi ma ancora vivi sono vulnerabili, corrono gravi rischi di protezione e devono essere rintracciati. Vanno protetti e riuniti alle loro famiglie. per quanto riguarda i bambini che hanno perso la vita, la loro morte deve essere registrata in modo ufficiale, le famiglie informate, vanno rispettati i riti di sepoltura e ricercate le responsabilità. Come molti hanno sottolineato, Gaza è diventata un cimitero di bambini, con migliaia di dispersi il cui destino è sconosciuto. Chiediamo un'indagine indipendente e che i responsabili siano chiamati a rispondere. Abbiamo un disperato bisogno di un cessate il fuoco per trovare e sostenere le bambine e i bambini sopravvissuti e per evitare che altre famiglie vengano distrutte".

Save the Children fornisce servizi e supporto essenziali ai bambini palestinesi dal 1953




[1]  
Save the Children stima che circa 21.000 bambini siano dispersi a Gaza. Questo dato include 17.000 bambini non accompagnati e separati e 4.000 bambini sepolti sotto le macerie. Save the Children ha sommato queste stime per arrivare a circa 21.000 bambini dispersi a Gaza, ovvero oltre 20.000. 

[2]  Le Nazioni Unite stimano che si ritiene che 10.000 persone siano sepolte sotto le macerie a Gaza e che il 40% delle vittime a Gaza siano bambini. Save the Children stima che si tratti di circa 4.000 bambini sepolti sotto le macerie a Gaza.

[3]  Secondo gli ultimi dati del Ministero della Sanità di Gaza, dal 7 ottobre sono stati uccisi a Gaza più di 14.100 bambini, di cui 7.779 sono stati identificati. Ciò significa che mentre sono note le identità di circa 7.797 bambini uccisi nel conflitto, circa la metà del numero totale di bambini uccisi (6.303) non sono ancora stati identificati. Il Ministero della Salute afferma che il processo di documentazione per l'identificazione completa delle vittime è in corso.


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