"Colpire il territorio della NATO con i missili... Questo è un attacco missilistico russo alla sicurezza collettiva! Questa è un'escalation davvero significativa. È necessaria un'azione".
Così martedì sera Zelensky aveva commentato il presunto attacco a un villaggio polacco a una decina di chilometri dal confine ucraino dove un missile ha ucciso due persone.
Nelle prime dichiarazioni, la Polonia aveva accusato la Russia di aver lanciato un attacco sul proprio territorio.
Da Mosca, a stretto giro, era arrivata la smentita in cui si dichiarava che i missili erano ucraini.
Dall'amministrazione Biden, fin dall'inizio, sono arrivate dichiarazioni di massima prudenza, in cui qualsiasi valutazione su una eventuale risposta da dare alla Russia veniva rimandata dopo un'attenta valutazione di quanto accaduto.
Oggi, il presidente polacco Andrzej Duda ha affermato che è "molto probabile" che il missile caduto in Polonia appartenga alla difesa aerea ucraina.
Nella conferenza stampa della Nato, anche il segretario Stoltenberg ha rilasciato dichiarazioni tutt'altro che bellicose dicendo che "non vi è alcuna indicazione" che l'esplosione del missile caduto in Polonia sia da considerarsi il risultato di "un attacco deliberato", precisando che "non ci sono prove che la Russia stia preparando azioni militari offensive contro la Nato".
Comunque, Stoltenberg ha poi aggiunto che le indagini sono ancora in corso e che bisognerà attenderne l'esito, dichiarando però che anche per l'Alleanza atlantica quanto accaduto sia da classificarsi come un incidente probabilmente causato dai sistemi di difesa aerea dell'Ucraina.