Questo giovedì il Sole 24 Ore si è occupato di Milan, analizzando lo stato finanziario della società, anche in merito alle ultime notizie provenienti dalla Cina.

L'ad Fassone è in questi giorni a Londra per cercare di convincere con il tramite di Merrill Lynch degli investitori che possano provvedere a rifinanziare il prestito del Fondo Elliott, fatto alle società costituite ad hoc da Yonghong Li per l'acquisto del club.

Ma, in base ai fatti, sembra un'impresa impossibile. Infatti, secondo quanto riporta il Sole, il Milan non ha finora rispettato il business plan che prevedeva per la stagione in corso un aumento dei ricavi del 32% a 273 milioni, con 90 milioni che sarebbero dovuti arrivare dalla Cina. Ma ciò, per l'appunto, non è accaduto.

Il prossimo esercizio potrebbe chiudere con ricavi di poco superiori ai 200 milioni, comunque in ribasso rispetto a quello dell'anno precedente. A questo, c'è però da aggiungere il fatto che i debiti totali del Milan sarebbero aumentati oltre i 550 milioni di euro. Una beffa, pensando che Berlusconi aveva venduto la società annunciando ai tifosi che era ormai giunto il momento di una proprietà che rafforzasse il club finanziariamente per poterlo far competere agli stessi livelli delle altre squadre di vertice in Europa. È avvenuto l'esatto contrario.

Ma adesso a nutrire dubbi su un Milan a guida cinese, sembra siano anche gli stessi dirigenti rossoneri. Sempre a quanto riporta il Sole 24 Ore, oggi attivissimo sull'argomento, gli stessi consiglieri del Milan avrebbero scritto alla Rossoneri Sport, società controllata da Yonghong Li che possiede la quasi totalità delle quote del club, invitandola a "procedere entro il prossimo 23 marzo, cioè domani, a un anticipo sull’aumento di capitale da circa 10 milioni di euro, parte dei 38 milioni da iniettare entro giugno", indispensabili per fornire al club la liquidità necessaria per la gestione corrente ed i prossimi impegni.

Ma Yonghong Li ha le disponibilità finanziarie per dar seguito alla richiesta? Un recente prestito da 8 milioni fatto al Milan è stato prorogato con la garanzia della moglie e a interessi raddoppiati da parte delle banche, mentre è di martedì la notizia del fallimento di una sua società, la Jie Ande.

Quindi, se i soldi non arrivassero, allora sarebbe evidente che la gestione della squadra passerebbe al fondo Elliott che anticiperebbe il suo ingresso al controllo della società prima di ottobre, data in cui scade il termine per il rimborso del prestito concesso a Yonghong Li necessario all'acquisto del Milan, con una sorta di commissariamento che sarebbe inevitabile anche nel caso di una nuova immissione di liquidità, sempre da parte del fondo statunitense, indicata tra i 30 e i 35 milioni di euro.