Dopo sette settimane dal voto Netanyahu è pronto a partire con il nuovo governo, il più a destra della storia di Israele
Dopo sette settimane dalle elezioni, mercoledì il premier incaricato Benjamin Netanyahu ha informato il presidente Isaac Herzog di avere la maggioranza necessaria per dar vita al nuovo governo, il 37° della storia di Israele.
In base se alle procedure in vigore nello Stato ebraico, Netanyahu adesso dovrà informare anche il presidente della Knesset, Yariv Levin, che a sua volta annuncerà all'Aula, si parla di lunedì, la nascita del nuovo governo, il cui giuramento dovrà avvenire nei successivi sette giorni.
La principale nota distintiva del nuovo governo è che sarà supportato dagli estremisti di destra e dagli ultra-ortodossi, quindi sarà quello più a destra che abbia mai governato Israele, tanto che uno dei leader dei partiti di maggioranza in passato è stato condannato per razzismo anti-arabo, Itamar Ben-Gvir di Otzma Yehudit.
Difficile quindi credere che, come da lui riportato nel tweet precedente, Netanyahu possa essere in grado di istituire un governo che agirà "nell'interesse di tutti i cittadini di Israele", visto che una parte sono arabi... senza tener conto dei palestinesi nei Territori occupati.
I partner della coalizione di Netanyahu, oltretutto, respingono l'idea di una soluzione a due stati al conflitto israelo-palestinese, cioè la formula per la pace sostenuta a livello internazionale che prevede uno stato palestinese indipendente in Cisgiordania accanto a Israele, con Gerusalemme come capitale condivisa.
Ma anche i gay sono nel mirino degli alleati del Likud di Netanyahu. Infatti, Avi Maoz del Noam, ha chiesto la messa al bando del Gay Pride da Gerusalemme, oltre a disapprovare che le donne nell'esercito abbiano gli stessi compiti e le stesse opportunità degli uomini e vuole limitare l'immigrazione in Israele ai soli ebrei.