«Il reddito di cittadinanza serve prima di tutto per riorganizzare i centri per l'impiego. C’è una cosa, in particolare, che si sente sempre dire: "non funzionano". Ed è un'umiliazione, perché devono funzionare.

Perché quando uno di questi ragazzi o di questi meno giovani che cerca lavoro entra in un centro per l'impiego, deve poter trovare un dipendente che gli stringa la mano e gli dica: “insieme troveremo il modo per reinserirti nel mondo del lavoro e ridarti il sorriso e la felicità”.
Stiamo parlando del fatto di ridare dignità a chi è sotto la soglia di povertà relativa: 780 euro a 5 milioni di persone in povertà assoluta.
Girano tante voci riguardo l’assenza di coperture finanziarie, ma noi dimostreremo che volere è potere e manterremo le promesse che abbiamo fatto agli italiani.

Lo facciamo. Assicurandoci di tenere i conti in ordine, ma lo facciamo.»


Con il solito post su Facebook, Di Maio ha riassunto il suo intervento nell'ennesima trasmissione tv per annunciare una delle colonne della prossima legge di bilancio.

E tanta è l'insistenza da parte dei 5 Stelle sul fatto che la prossima manovra del Governo manterrà la promessa elettorale relativa al reddito di cittadinanza, da far credere che più che una comunicazione agli italiani sia una specie di mantra di autoconvincimento, sia per il Governo che per il "MoVimento".

E che i dubbi sul fatto che con i soldi a disposizione non si possano far miracoli sembrano confermarlo il rincorrersi di dichiarazioni e smentite di queste ultime ore.

Così, i quotidiani parlano di possibili dimissioni del ministro dell'economia Tria, poi smentite da fonti del ministero, in seguito a dichiarazioni "belligeranti" da parte di alcuni pentastellati che paventavano il possibile rinvio del reddito di cittadinanza.

Da Gualdo Tadino, in Umbria, mentre si trova a visitare un'azienda che produce ceramiche, il ministro Di Maio giovedì ha dichiarato (fonte Ansa): «Con Giovanni Tria non c'è alcuna divisione, quello che stiamo facendo è lavorare tutti insieme per trovare le soluzioni necessarie per portare a casa flax tax, reddito di cittadinanza e superamento della legge Fornero.

Smentisco categoricamente che siano state avanzate minacce o ultimatum. Non capisco perché si è voluta creare una polemica tra me, il M5s e Tria, quando il nostro unico pensiero è quello di approvare una legge di bilancio coraggiosa, ma che tenga i conti in ordine. Tutto il governo ha la volontà di dare pieno sostegno a Tria per ottenere i risultati prefissati.»


Ma se è come dice Di Maio, allora perché, in contemporanea al suo capo politico, a Radio Anch’io il ministro per la Coesione territoriale, la 5 Stelle Barbara Lezzi, ha dichiarato che «in manovra non transigerò sul reddito di cittadinanza, e non solo per il Sud. Su questo Tria ci deve ascoltare. Non si tratta di far saltare il ministro dell’Economia, ma se dovesse saltare il reddito di cittadinanza il governo avrebbe dei problemi?

Questa unione con la Lega - ha continuato la Lezzi - è il frutto di un contratto di governo in cui c’è il reddito di cittadinanza. Ci rendiamo conto che non si può fare tutto e subito e ci prendiamo l’arco della legislatura per poter portare a compimento il nostro programma però bisogna iniziare e anche in modo significativo. Ci sono 5 milioni di poveri che aspettano risposte.»


E a mettere ulteriore "pepe" sulla questione manovra, che diventerà il tema centrale, se non unico, del dibattito pubblico dell'italia nei prossimi giorni, ha contribuito anche il commissario europeo agli Affari economici e monetari Pierre Moscovici che, parlando ad un evento della Commissione europea a Parigi, ha detto che «l'Italia ha spazio per ridurre la spesa inefficiente e dare priorità a investimenti e infrastrutture mentre è falso pensare di poter continuare ad investire aumentando il deficit.

È nell'interesse dell'Italia ridurre il suo debito pubblico che è molto alto. È falso pensare che si possa investire di più aumentando il deficit. Se si fa così, si finisce per aumentare il debito e ridurre la capacità d'investire."

Dichiarazioni non proprio coincidenti con quelle di chi, in un colpo solo, dice di voler approvare provvedimenti cui i commentatori economici hanno assegnato un valore di alcune decine di miliardi di euro. E a far aumentare ancor di più le perplessità è anche il fatto che Moscovici ha aggiunto che sta lavorando a stretto contatto con il ministro dell'Economia Giovanni Tria in un «clima costruttivo».