Estremizzando il discorso, potremmo affermare che, attualmente e sempre più, il sistema “mondo”, volutamente, si regge su di una piramide umana nella quale, gli strati più bassi, ovvero quelli numericamente più consistenti, lavorano e spesso vengono sfruttati per soddisfare le esigenze, o finte tali, di chi si trova al vertice, pur essendo questi ultimi in numero molto inferiore.

Noi europei occidentali, insieme agli americani del nord ed a pochi altri, abitiamo, è bene ricordarlo, per fortuna e non per merito, quella parte, molto minoritaria del mondo, i cui stili di vita, sempre più comodi ed illogicamente consumistici, per converso, obbligano, il resto delle genti, a vite miserrime e spesso degne di un girone dantesco.

Si badi bene, ad occupare il vertice della piramide ipotetica che stiamo descrivendo, non siamo noi occidentali, bensì, tutte quelle lobby che, attraverso canali comunicativi sia evidenti che subdoli, riescono con estrema facilità, facendo leva sull’innato egocentrismo dell’essere umano, ad influenzare i nostri usi e costumi.

Ecco che, periodicamente, il consumatore medio occidentale, occupato o meno, precario o stabile, scolarizzato o analfabeta, si sente, socialmente a disagio, se non riesce a possedere la versione aggiornata dello smartphone di moda o le scarpe di tendenza secondo i dettami dello stile del momento.

In sintesi, il disagio, volutamente sempre latente, si manifesta ogni qual volta non ci sentiamo all’altezza di un modello di appartenenza, finalizzato unicamente al consumo, oltre che tipizzato, precostituito e massivo.

Il messaggio subliminale, sottostante le varie campagne pubblicitarie, induce il convincimento secondo il quale, si è “sfigati” se non si riesce a stare al passo.

Come se qualcuno, ad un certo momento, spegnesse le nostre capacità critiche ed intellettive, privandoci di un senso logico sempre meno chiamato in causa e comunque sacrificabile sull’altare del verbo “ Apparire”, egemone in questa fase bassa, dell’evoluzione umana.

Tornando ad estremizzare il discorso e tenendo conto di una popolazione mondiale di circa sette miliardi di abitanti, è come se ogni occidentale avesse a sua disposizione sei essere umani destinati, per tutta la loro vita, a lavorare per soddisfare i suoi bisogni.

Desideri per altro, spesso superflui ed insensati, vista la finitezza e la esiguità delle risorse ambientali disponibili.

Tutti i giorni i media ci raccontano di parti del mondo dove, l’occidente, occulta scarti di lavorazioni tossiche, parti del mondo destinate a soddisfare le nostre perversioni sessuali, parti del mondo saccheggiate delle loro materie prime.

Tutto, in sintesi, sembra sempre più essere diventato pattumiera ed al meglio, strumentale, rispetto alle bizze di pochi eletti occidentali.

Consumatori occidentali, a nostra volta, consciamente o inconsciamente, schiavi e strumento di questo sistema per l’arricchimento di altri, quelli sì i veri padroni del mondo.

Antonio Martino
Santa Croce di Magliano - Campobasso