La guerra si allarga: adesso si combatte anche negli oblast russi a nord di Kiev
Continuano le incursioni delle milizie russe filo ucraine - la Legione della Libertà della Russia e il Corpo dei Volontari russi - negli oblast russi a nord di Kiev. Quest'oggi i miliziani hanno effettuato una nuova incursione nella regione di Belgorod che ormai è diventata terreno di guerra, tanto che già alcune migliaia di persone sono state costrette ad evacuare dalle loro abitazioni.
Questa mattina, il Corpo dei Volontari russi ha dichiarato che stava combattendo vicino alla città di Shchebekino. Successivamente, ha pubblicato un video rivolto al governatore dell'oblast di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, in cui gli veniva proposto un incontro per discutere dell'attuale situazione offrendogli in cambio, "come gesto di buona volontà", i soldati russi catturati.
Gladkov ha dichiarato di essere pronto a incontrare i miliziani, ma non nella chiesa del villaggio di Novaya Tavolzhanka come da loro proposto, bensì a Shchebekino... a patto che i soldati russi fossero ancora vivi.
Finora, però, non è avvenuto alcun incontro ed è difficile credere che potrà esserci nelle prossime ore.
Quello che appare ormai evidente è che la guerra si stia spostando in Russia... adesso a nord, ma non è detto che la cosa non si ripeta anche a est nel territorio a ridosso del Donbass.
E tutto questo si accompagna ad un incremento nella fornitura e nella qualità di armamenti da parte dell'occidente. I carri armati che prima erano un tabù sono arrivati da tempo e pronti ad essere utilizzati nell'annunciata controffensiva, i caccia multiruolo F-16 arriveranno non appena i piloti ucraini avranno completato il loro addestramento, e adesso, come dichiarato dall'ex generale americano Petraeus, è sempre più probabile e logico che a Kiev verranno inviati anche gli ATACMS, missili di precisione con una gittata fino a 300 Km.
Oggi l'Ucraina ha ricordato i bambini morti a causa della guerra: sono almeno 500 dall'inizio del conflitto. Nelle ultime ore ha aumentato il loro numero la morte di una bambina di 2 anni, il cui corpicino è stato rinvenuto a Dnipro dopo un bombardamento.
Una guerra, quella in corso, che ha causato un numero elevato di vittime civili, ma non così elevato quanto quello registrato in chi la combatte: russi e ucraini. E anche a quest'ultimi non va giù di morire in guerra, come confermano le dichiarazioni odierne di Andriy Demchenko, portavoce della Guardia di frontiera di Stato dell'Ucraina, secondo cui ogni giorno fino a 20 uomini tentano di recarsi illegalmente all'estero.
Per la legge marziale imposta da Kiev, agli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni è vietato recarsi all'estero senza un permesso speciale. Alcuni di loro usano certificati di morte falsi che attestano il decesso delle loro mogli, poiché la legge consente ai genitori single di recarsi oltreconfine. In altri casi, gli uomini falsificano i certificati di nascita dei figli, perché è possibile abbandonare il paese per coloro che abbiano almeno tre figli di età inferiore a 18 anni. Atri falsificano i documenti dell'ufficio di leva, in cui vengono dichiarati come non idonei al servizio militare.