L'Istat ha rivisto i conti nazionali annuali degli ultimi tre anni e nel 2021 ha determinato che la crescita del Pil è stata del 6,7% (in rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di aprile 2022), a fronte di un calo del -9% nel 2020.

Nel 2021, il Pil ai prezzi di mercato risulta pari a 1.782.050 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 6.614 milioni rispetto alla stima di aprile scorso. Per il 2020 il livello del Pil risulta rivisto verso l'alto di 3.660 milioni di euro.

Nel 2021 gli investimenti fissi lordi sono aumentati in volume del +16,5%, i consumi finali nazionali del +4,2%, le esportazioni di beni e servizi del +13,4% e le importazioni del +14,7%.

Il valore aggiunto in volume è aumentato del +11,5% nell'industria in senso stretto, del +21,6% nelle costruzioni e del +4,7% nel settore dei servizi, mentre è diminuito del -1,3% nel settore dell'agricoltura, silvicoltura e pesca.

Nel 2021, per l'insieme delle società non finanziarie la quota di profitto è pari al +41% e il tasso di investimento è pari al +23,1%.

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato nel 2021 un aumento del +3,7% in valori correnti e del +2,1% in termini di potere d'acquisto. Il contestuale aumento dei consumi privati (+6,9%), ha generato una flessione della propensione al risparmio delle famiglie passata al 13,1% dal 15,6% del 2020.

L'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è pari nel 2021 a -7,2% (-9,5% nel 2020), invariato rispetto alla stima pubblicata ad aprile. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari a -3,7% del Pil.