Si è celebrata in una basilica di San Pietro quasi completamente vuota la Messa della Domenica delle Palme, introduzione alla Settimana Santa che si concluderà con la Pasqua.
Una Messa in cui si è cercato, seppur con tutte le cautele del caso, di non rinunciare alla solennità dell'evento e, pertanto, non si è rinunciato a letture e canti, ma quello che più di ogni altra cosa è importante ricordare sono alcuni passaggi dell'omelia del Papa, in cui ci ricorda la figura di Gesù come servo, arrivato a donare la sua vita per gli altri:
«Dio ci ha salvato servendoci. In genere pensiamo di essere noi a servire Dio. No, è Lui che ci ha serviti gratuitamente, perché ci ha amati per primo. È difficile amare senza essere amati. Ed è ancora più difficile servire se non ci lasciamo servire da Dio».
Ed in relazione alla pandemia, Francesco ha ricordato che «il dramma che stiamo attraversando in questo tempo ci spinge a prendere sul serio quel che è serio, a non perderci in cose di poco conto; a riscoprire che la vita non serve se non si serve. Perché la vita si misura sull’amore.
Allora, in questi giorni santi, a casa, stiamo davanti al Crocifisso - guardate, guardate il Crocifisso! -, misura dell’amore di Dio per noi. Davanti a Dio che ci serve fino a dare la vita, chiediamo, guardando il Crocifisso, la grazia di vivere per servire.
Cerchiamo di contattare chi soffre, chi è solo e bisognoso. Non pensiamo solo a quello che ci manca, pensiamo al bene che possiamo fare. ... la via del servizio è la via vincente, che ci ha salvati e che ci salva, ci salva la vita».
E questo è il messaggio che Bergoglio ha voluto inviare ai giovani in occasione della XXXV Giornata Mondiale della Gioventù che si celebrava quest'oggi: «Cari amici - ha detto il Papa - guardate ai veri eroi, che in questi giorni vengono alla luce: non sono quelli che hanno fama, soldi e successo, ma quelli che danno sé stessi per servire gli altri.
Sentitevi chiamati a mettere in gioco la vita. Non abbiate paura di spenderla per Dio e per gli altri, ci guadagnerete! Perché la vita è un dono che si riceve donandosi.
E perché la gioia più grande è dire sì all’amore, senza se e senza ma. Dire sì all’amore, senza se e senza ma. Come ha fatto Gesù per noi».