Sui suoi account social, il leghista amicone di Draghi, Matteo Salvini, si dispera giustamente denunciando maltrattamenti e sevizie nei confronti di cani, gatti e persino persone, a meno che ad esserne responsabile non sia gente in divisa.

In sostanza, da quello che si riesce a capire, la Lega non ammette violenze, ma solo se a subirle siano italiani e animali domestici e se a procurarle non siano poliziotti, carabinieri, guardie carcerarie, ecc.

Al contrario, se della gente rischia di morire in mare... chissenefrega, anche se può essere salvata. Naturalmente anche coloro che non supportano tale strategia politica finiscono sotto attacco della Lega, dalle ong alla ministra dell'Interno, colpevole di permettere che l'Italia rispetti il diritto internazionale.

Per questo la Lamorgese è divenuta, ancor di più, negli ultimi giorni il bersaglio della propaganda leghista, nonostante Draghi non abbia finora avuto nulla da rinfacciare alla ministra dell'Interno.

Ma la propaganda per Salvini è l'anima del commercio, anche se ciò ha come conseguenza la naturale delegittimazione dell'esecutivo di cui la Lega fa parte... anche con ministri importanti che nei vari CdM hanno finora condiviso ogni scelta del Governo.

Ma il consenso richiede questo e altro, in barba alla salvaguardia degli interessi del Paese e a quella dei migranti che hanno avuto la sfortuna di non nascere né cani, né gatti.