Sport

La Uefa risponde alla Super League allargando la Champions a 36 squadre

A differenza di quanto si era pensato in un primo momento, il comitato esecutivo della Uefa non ha risposto direttamente alla provocazione della Super League e la riunione oggi prevista si è svolta regolarmente sul tema, tra l'altro non di poco conto, concordato in precedenza: stabilire  un nuovo formato per le competizioni europee per club a partire dalla stagione 2024/25.

Le modifiche apportate - come si legge in una nota - sono arrivate dopo un'ampia consultazione con tutta la famiglia del calcio e hanno ricevuto il sostegno unanime del consiglio di amministrazione dell'ECA (L'Associazione dei Club Europei che rappresenta le società calcistiche a livello continentale di cui è presidente - pensate un po' -  Andrea Agnelli!) e del comitato delle competizioni per club UEFA (composto dalla maggioranza dei rappresentanti dei club).

Le nuove regole sono state pensate per per garantire il futuro del calcio europeo a tutti i livelli e soddisfare le nuove esigenze di tutti i suoi stakeholder, confermando senza fraintendimenti l'impegno comune al principio della competizione aperta e del merito sportivo in tutta Europa, oltre al sostegno dei campionati nazionali.

Così il presidente UEFA Aleksander Čeferin ha commentato le nuove regole:

"Questo nuovo formato supporta lo stato e il futuro del calcio nazionale anche in tutta Europa. Conserva il principio che le competizioni nazionali dovranno essere la chiave per la qualificazione e riconferma i principi di solidarietà proprio attraverso il gioco e la concorrenza aperta.

Questo nuovo formato manterrà vivo il sogno di qualsiasi squadra in Europa di partecipare alla UEFA Champions League grazie ai risultati ottenuti sul campo e consentirà vitalità, prosperità e crescita a lungo termine per tutti nel calcio europeo, non solo ad un piccolo cartello che si è auto-selezionato.

Il calcio è un tesoro sociale e culturale, arricchito di valori, tradizioni ed emozioni condivise in tutto il nostro continente. In qualità di organo di governo e amministratori responsabili del calcio europeo, è compito della UEFA salvaguardare questa eredità mentre guida lo sviluppo futuro positivo del calcio in Europa per federazioni nazionali, leghe, club, giocatori e tifosi a tutti i livelli. Per questo negli ultimi due anni abbiamo dato vita ad un ampio processo di consultazione che ha portato al sostegno unanime della nostra proposta e siamo convinti che queste riforme raggiungano questi obiettivi".

Ulteriori decisioni in merito a questioni come il ribilanciamento della lista di accesso, le date delle partite, il sistema di finanziamento, il formato delle finali, i coefficienti e la distribuzione delle risorse finanziarie saranno prese entro la fine dell'anno e potenziali aggiustamenti al formato approvato oggi potrebbero ancora essere fatte, se necessario.

Allo stesso tempo, la UEFA riaffermerà anche il suo forte impegno finanziario per l'intero calcio europeo e avvierà misure per garantire che una maggiore solidarietà finanziaria sarà fornita a un più ampio spettro di club che non partecipano alle competizioni UEFA per club. Ciò rafforzerà le solide basi su cui è costruito il gioco in Europa.

La UEFA aprirà anche un dialogo con tutte le parti interessate al fine di proporre salvaguardie e protezioni per la salute dei giocatori in tutte le competizioni a tutti i livelli.


Le novità

Portando il numero totale di squadre da 32 a 36 in UEFA Champions League, il cambiamento più grande vedrà una trasformazione dalla tradizionale fase a gironi a una singola fase di campionato che includa tutte le squadre partecipanti. A ogni club verrà ora garantito un minimo di 10 partite di fase di campionato contro 10 diversi avversari (cinque partite in casa, cinque in trasferta) anziché le precedenti sei partite contro tre squadre, giocate in casa e fuori.

Le prime otto squadre del campionato si qualificheranno automaticamente alla fase a eliminazione diretta, mentre le squadre che finiranno dal nono al 24esimo posto si sfideranno in uno spareggio per assicurarsi il loro cammino verso gli ottavi di finale della competizione.

Cambiamenti di formato simili verranno applicati anche alla UEFA Europa League (8 partite nella fase campionato) e alla UEFA Europa Conference League (6 partite nella fase campionato). Fatte salve ulteriori discussioni e accordi, queste due competizioni possono anche essere estese a un totale di 36 squadre ciascuna nella fase di campionato.

La qualificazione per la UEFA Champions League continuerà ad essere aperta e ottenuta solo grazie alle prestazioni di una squadra nellevarie  competizioni nazionali.

Uno dei posti aggiuntivi andrà al club classificato terzo nel campionato della federazione che si classificherà al quinto posto nella classifica delle federazioni nazionali UEFA. Un altro verrà assegnato al vincitore di un campionato nazionale estendendo da quattro a cinque il numero dei club che si qualificheranno attraverso il cosiddetto “Champions Path”.

Gli ultimi due posti andranno ai club con il coefficiente di club più alto negli ultimi cinque anni che non si sono qualificati per la fase a gironi di Champions League ma si sono qualificati per la fase di qualificazione alla Champions League, all'Europa League o all'Europa Conference League.

Tutte le partite prima della finale saranno comunque giocate in turni infrasettimanali, riconoscendo l'importanza del calendario nazionale delle partite in tutta Europa.


Come si può intuire, neppure tanto tra le righe, la Uefa ha dichiarato irricevibile la creazione di una Super League, anche se adesso si attendono le sanzioni annunciate. 

Sull'argomento si è espresso anche il premier Draghi in questi termini:

"Il governo segue con attenzione il dibattito intorno al progetto della Superlega calcio e sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport". 

A rincarare la dose, anche le parole del presidente della FIGC Gabriele Gravina:

"Ribadisco il nostro no alla Superlega. L’unica riforma percorribile è quella nata dalla proposta UEFA sulla Champions League, ogni tentativo di fuga in avanti è irricevibile e dannoso per il calcio europeo. L’adesione a questo progetto pone gli stessi Club al di fuori dal contesto riconosciuto dalla FIFA. Il patrimonio sportivo e culturale delle singole competizioni rappresenta un valore aggiunto per qualsiasi torneo internazionale, vogliamo difendere il merito sportivo e la possibilità per ogni squadra di inseguire un grande sogno, insieme ai propri sostenitori. Il calcio è dei tifosi, va modernizzato, ma non snaturato. Il calcio è partecipazione e condivisione, non è un Club elitario".

Crediti immagine: comunicato stampa Uefa

Autore Mauro Sartini
Categoria Sport
ha ricevuto 472 voti
Commenta Inserisci Notizia