Giovedì, le immagini di una telecamera calata nel pozzo avevano mostrato che Rayan era vivo e cosciente. Da allora, però, non c'erano stati più aggiornamenti sulle sue condizioni.
Nella tarda serata di sabato i soccorritori sono riusciti a raggiungere il bambino che da quattro giorni, nei pressi di una piccola città del Marocco, era caduto in un pozzo fino ad una profondità di 32 metri.
I soccorritori, il cui lavoro è stato ostacolato dai timori di una frana, hanno scavato il terreno in parallelo al pozzo fino a raggiungere quasi la stessa profondità a cui si era fermata la caduta del bambino. A quel punto hanno iniziato a scavare un tunnel in orizzontale per liberarlo.
Solo sabato, nella notte, i soccorritori hanno potuto raggiungere Rayan, ma non hanno potuto gioire, il bambino era morto.
"In seguito al tragico incidente che è costato la vita al bambino Rayan Oram, sua maestà il Re Mohammed VI ha chiamato i genitori del ragazzo, deceduto a seguito della caduta nel pozzo", si legge in una nota del palazzo reale.
La vicenda, tragicamente simile a quella di Alfredino Rampi, aveva tenuto con il fiato sospeso non solo tutto il Marocco, ma anche moltissime persone nel resto del mondo.