Costretto nella giacca di almeno una misura più piccola che sembra essere dotata di vita propria, dando addirittura l'impressione di portarlo a spasso, Luigi Di Maio, che era in Lussemburgo dove si teneva il Consiglio Affari Esteri dell'Ue, stamani ha confermato le difficoltà che il Governo giallorosso sta incontrando in relazione alla legge di bilancio.

Dialogando con i giornalisti, il ministro degli Esteri ha reso noto che il suo movimento "non darà mai i voti per una legge di bilancio che elimini quota 100 e crei nuovi esodati: tale proposta resterà una poco felice fantasia di Italia Viva e nient'altro.

C'è qualcuno, nello specifico il partito di Renzi, che vuole tornare alla legge Fornero. Noi siamo nati come M5S per non tornare mai più alla legge Fornero, per fare in modo che chi aveva diritto di andare in pensione potesse andarci. Non voglio altri esodati in Italia, perchè ancora non abbiamo finito di affrontare il tema degli esodati della legge Fornero.

Se qualcuno pensa di poter far partire una nuova generazione di esodati ha sbagliato governo. Il Movimento 5 Stelle non darà mai i voti per una legge di bilancio che elimini quota 100 creando nuovi esodati e soprattutto in Parlamento non ci sono i voti per riuscire ad abolire quota 100.

Dunque resterà una poco felice fantasia di Italia Viva e nient'altro".

Il diretto interessato, Matteo Renzi, per il momento non ha ancora risposto alle parole del ministro degli Esteri, forse impegnato nell'organizzazione della Leopolda. Non è escluso però che non lo faccia nelle prossime ore anche per rispondere alle accuse del suo collega, il segretario Matteo Salvini:

"Renzi propone l'abolizione totale di Quota 100.
È solo l'ultima FOLLIA del governo delle poltrone, che ha annunciato nuove tasse su gasolio, merendine e denaro contante mentre gli sbarchi aumentano e la politica estera non esiste.
Non glielo permetteremo!
È ancora più importante essere in piazza a Roma il 19 ottobre per mandare l'avviso di sfratto a questi traditori, sia dal governo dell'Umbria che da quello del Paese".

A di là del merito dei singoli provvedimenti che saranno indicati nella manovra, merita comunque ricordare un fatto "reale" che Salvini si dimentica di citare nella sua propaganda. Esattamente un anno fa, lo spread tra BTP e Bund ondeggiava sopra i 300 punti. Adesso, è esattamente la metà.

E questo, sicuramente era anche colpa di Salvini... oltre che degli altri membri del Governo, tra cui Di Maio e Conte.