L'avvio del 2018 riserva subito indicazioni molto interessanti sui mercati finanziari.

Dall'Europa, oltre ai report sul PMI (Purchasing Managers Index) basato su ordini, produzione, occupazione, consegne e scorte nel settore manifatturiero, c'è il dato riguardante l'inflazione che potrebbe spezzare il ritmo dell'euro (in grande ascesa contro il dollaro) nel caso il risultato annuale confermasse le previsioni di un suo ulteriore rallentamento, rimandando così il raggiungimento del target del 2% indicato dalla BCE come soglia minima per avere conferma della stabilità della ripresa economica nell'area euro.

Oltreoceano, invece, si guarda sia alle minute dell'ultimo meeting FED, sia ai dati sul mercato del lavoro, con la pubblicazione del Non Farm Payrolls, relativo ai nuovi assunti negli Stati Uniti non appartenenti al settore agricolo e a quello governativo.