Una settimana fa Pfizer e BioNTech, che hanno collaborato per lo sviluppo del prodotto, avevano pubblicato i dati preliminari sulla sperimentazione di fase 3 del loro vaccino anti-Covid, che ha coinvolto 41mila persone in vari Paesi nel mondo. Quei dati, oltre a dimostrare la sicurezza del vaccino, davano anche ampie garanzie sulla sua efficacia, con una protezione del 90% contro la Covid.

Successivamente, dopo aver ottenuto i dati completi della sperimentazione, Pfizer e BioNTech hanno precisato che l'efficacia del loro prodotto era arrivata al 95%, analoga, addirittura di poco superiore, al 94,5% del vaccino concorrente sviluppato da Moderna.

Questo venerdì, l'americana Pfizer e la tedesca BioNTech hanno dichiarato che chiederanno l'autorizzazione per iniziarne la distribuzione negli Stati Uniti. Sarà pertanto compito della Food and Drug Administration decidere se il vaccino abbia o meno i requisiti di sicurezza ed efficacia per poterne consentire la somministrazione alla popolazione.

Quanto tempo sia necessario alla FDA per fare tale valutazione non è chiaro ma, viste le aspettative del presidente in carica, Donald Trump, in molti ritengono che l'attesa non sarà lunga. Pertanto, sono in molti a scommettere che le prime dosi di vaccino saranno disponibili entro la prima metà di dicembre, anche se non bisogna dimenticare che Pfizer, così come Moderna, hanno utilizzato entrambi una tecnologia sperimentale che non è mai stata approvata prima e per questo non è neppure da scartare l'ipotesi che la sua commercializzazione richieda più tempo del previsto.