Politica

Lo schiaffo del Parlamento europeo alla Meloni sul divieto di registrare i figli di coppie omogenitoriali

I post-fascisti hanno incassato male il "colpo" inflitto loro oggi dal Parlamento europeo sul no allo stop delle registrazioni dei figli di coppie gay in Italia, una delle tante assurdità del governo Meloni.

L'emendamento presentato oggi a Bruxelles al testo della "Situazione dello Stato di diritto nell'Unione europea" dal gruppo Renew europe e supportato da Sinistra, Verdi e Socialisti

"condanna le istruzioni impartite dal governo italiano al comune di Milano di non registrare più i figli di coppie omogenitoriali; ritiene che questa decisione porterà inevitabilmente alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli; ritiene che tale azione costituisca una violazione diretta dei diritti dei minori, quali elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989".

L'Aula ha votato il testo per alzata di mano approvandolo con una maggioranza così solida da non richiedere neppure la necessità di un conteggio elettronico.

Nel testo approvato, inoltre, si "esprime preoccupazione per il fatto che tale decisione si iscrive in un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+ in Italia", e "invita il governo italiano a revocare immediatamente il divieto".

La furia per l'ennesima castroneria ideologica dei post-fascisti è stata espressa in una nota da Nicola Procaccini, l'orecchio e l'occhio della Meloni a Bruxelles in qualità (soprattutto) di copresidente del gruppo dei Conservatori al Parlamento europeo:

"La sinistra europea ha mandato in scena al Parlamento europeo uno show indegno. Attaccare il governo Meloni per un’azione che non ha mai fatto è una fake news che viene divulgata e che si fa forza dei membri dello stesso parlamento UE per propagandare qualcosa di falso. In Italia non esiste una legge che autorizzi le registrazioni di figli di coppie omogenitoriali, non è consentito e questo lo sanno bene anche il sindaco di Milano e tutti gli esponenti delle sinistre. Se il PD e i suoi alleati avessero voluto una legge del genere, avrebbero potuto farla nei dieci anni passati al governo, ma evidentemente non l’hanno ritenuta prioritaria. La Cassazione e il prefetto di Milano si sono limitati a rappresentare al sindaco di Milano la legislazione vigente, ma da sinistra urlano alla deriva autoritaria, facendo danni incalcolabili all’immagine dell’Italia. Trovo indegno che si prenda l’aereo per venire a Bruxelles ad attaccare il governo della propria nazione. Questa è una vergogna tipica dei partiti della sinistra italiana, che evidentemente non hanno il benché minimo senso di appartenenza a questa nazione". 

Ieri il sindaco di Firenze, Dario Nardella, aveva dichiarato: "Firenze è pronta a riprendere la registrazione dei figli di coppie omogenitoriali che vivono e risiedono nel nostro comune. L’interesse dei bambini viene prima di tutto. Non possono esistere bambini di serie A e di serie B. Da Sindaco e da padre non voglio voltarmi dall’altra parte".

L'iniziativa è partita dal sindaco di Milano, Beppe Sala, che, facendosi portavoce di una battaglia che riguarda tante amministrazioni comunali, ha voluto  portare la questione delle trascrizioni delle figlie e dei figli delle coppie omogenitoriali all'attenzione del Parlamento Europeo, dopo che il prefetto del capoluogo lombardo gli aveva imposto il divieto di proseguire al loro riconoscimento con la registrazione all'anagrafe.

Il governo dei post-fascisti, perseverando nell'intento di voler far del male a qualcuno (purché minoranza e non detentore di un bacino elettorale che possa essere significativo) per alimentare la propaganda della sua assurda ideologia che si richiama al ventennio, alcune settimane fa si è inventato di voler impedire ai comuni di tutta Italia di registrare un bimbo come figlio di entrambi i genitori di una coppia omogenitoriale... richiamandosi ad una sentenza della Cassazione che prevede lo stesso identico risultato tramite una modalità speciale di adozione, che richiede una procedura burocratica lunga, complessa e costosa.

Quindi, perché volersi accanire per impedire ad alcuni comuni "intelligenti" di voler semplificare la vita ad alcune centinaia di persone?

I post-fascitsti, ancora, non sono stati in grado di spiegarlo.

Autore Rino Mauri
Categoria Politica
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