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Secondo i renziani Giannini deve dimettersi per una frase detta a Ballarò

Ha iniziato il deputato segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi a chiedere le dimissioni di Massimo Giannini. La colpa del conduttore di Ballarò è stata quella di definire, durante la sua trasmissione, «rapporto incestuoso» il coinvolgimento, seppur indiretto, della ministra Boschi nella vicenda Banca Etruria.
Un atto gravissimo, secondo Anzaldi, quello commesso dell'ex vicedirettore di Repubblica, tanto da chiederne il licenziamento immediato.

Agli strali di Anzaldi, si sono aggiunti poi quelli di altri fedelissimi renziani, come Puglisi, Marcucci, Rotta, che hanno applaudito alle parole di Anzaldi. Anche se il presidente segretario Renzi non ha detto nulla sulla vicenda, i suoi gregari hanno parlato per lui.

Dalle opposizioni, a cominciare dalla minoranza dem, si levano voci critiche che richiamano la memoria all'editto bulgaro di Berlusconi, definendo l'accaduto come un attacco alla libertà d'informazione.
Sulla stessa linea anche Roberto Saviano che, come spesso accade in vicende dove il PD è coinvolto non ha mancato di esprimere il proprio pensiero, accostando la reazione dei democratici a quanto già si era visto in passato.

Da sottolineare che la riforma Rai non è ancora stata applicata. Però, se questo è un antipasto  di quello che dovremo attenderci in futuro, è difficile credere che la libertà di stampa in Italia, secondo l'ultima graduatoria pubblicata nel 2015 da Reporter Senza Frontiere, possa migliorare.

Autore Matteo Pani
Categoria Politica
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