Il metaverso e l'art. 27 della costituzione, forse abbiamo una chance
Il 12 novembre è stata una giornata particolare e piena di enorme significato perché il mondo dei diritti umani incontra per la prima volta la tecnologia del metaverso.
A Reggello, in occasione dell'annuale conferenza degli operatori dell'associazione Antigone e delle sue diramazioni regionali, il laboratorio di ricerca e sviluppo specializzato in realtà immersiva di Olimaint guidato da Massimiliano Nicolini ha affrontato un tema importante come quello della maturazione della consapevolezza di tematiche umanitarie comprese quelle relative al mondo carcerario italiano attraverso gli occhi della nuova tecnologia del metaverso.
Questo nuovo mondo tecnologico in realtà si basa su delle tecnologie studiate e sviluppate negli ultimi 20 anni e potrà dare la possibilità di mostrare a milioni di Italiani ciò che realmente accade e come realmente funziona ma soprattutto come realmente vivono le persone costrette delle carceri italiane dando l'attenzione soprattutto sull'aspetto conoscitivo e divulgativo senza polemizzare o accusare alcuno.
Alla presenza del garante nazionale dei detenuti Mauro Palma nonché delle illustre professor Luigi Ferrajoli, il presidente di Antigone, il professor Patrizio Gonnella, ha animato un dibattito che ha visto i partecipanti discutere e proporre le loro idee per la realizzazione di una tecnologia che permetta di potere effettuare quanto sopra indicato e magari in futuro di diventare uno strumento sociale da introdurre all'interno degli istituti.
Dal brillante intervento del professor Ferrajoli è emersa l'intuizione di non comprendere del perché hai detenuti italiani venga negata la possibilità di mantenere contatti con la propria affettività e quindi ragionare un’apertura anche all'introduzione di tecnologia che permetta loro di essere liberamente in contatto con i loro familiari con i loro figli mogli parenti amici per evitare di essere completamente resi isolati dal mondo e di trovarsi un domani da questo mondo completamente abbandonati ed estraniati.
In questo caso la tecnologia del metaverso può essere un aiuto importante anche per permettere di costruire percorsi di allontanamento dal mondo che ha portato queste persone ad incontrare la giustizia (e non sempre per scelta loro…) attraverso lo sviluppo e il mantenimento di rapporti sociali che possono andare oltre la semplice comunicazione permettendo all'individuo in quanto tale di avere gli strumenti che un domani gli permetteranno un reinserimento fattivo nella società.
Proviamo solo immaginare se liberamente un detenuto avesse la possibilità di collegarsi nel metaverso con i propri figli e familiari e con loro vivere delle esperienze totalizzanti, oppure di fare esperienze di tipo formativo e culturale frequentando delle scuole, delle università, visitando dei musei visitando dei luoghi magari anche gli stessi luoghi dai quali provengono.
È ovvio che molti falsi benpensanti troveranno in questa modalità di approccio al mondo carcerario un incentivo a mantenere i contatti con la criminalità organizzata quindi a frequentare una vacanza con televisione e addirittura con internet metaverso.
In realtà queste persone non conoscono minimamente la realtà del sistema carcerario che Antigone da decenni frequenta e combatte nelle ingiustizie delle torture nelle violenze che si vanno perpetrando anche a persone fragili, malate ed indifese.
La stragrande maggioranza delle persone che popolano di carceri italiane sono persone che non appartengono a gruppi criminali, che non sono capibanda o mafiosi conclamati ma che hanno compiuto quelli che vengono chiamati cosiddetti reati comuni, che devono avere la possibilità di essere rimessi in gioco e non di essere utilizzati come carne da copertina per favorire l'incremento di voti fomentando una mancanza di sicurezza che in realtà qualcuno pensa si potrebbe creare.
Bisogna conoscere e capire, studiare molto per poter valutare cosa e come fare ed è solo ragionando per il bene del nostro paese, per il bene del futuro di questo paese nel rispetto di ciò che i Padri costituenti hanno scritto.
L'opportunità che offre il verso al mondo dei diritti umani violati è unica e probabilmente se non verrà compresa ed accettata sarà anche irripetibile, ed è unica l'opportunità che questa tecnologia offre di convincere chi ha sbagliato a non farlo più, perché oggi all'interno degli istituti purtroppo accade il contrario; nell'abbandono e nella cecità delle istituzione, nel corporativismo sindacale, si compiono in nome di tutto ciò i più efferati crimini che restano per lo più nascosti al mondo intero e come ci si preoccupa ci si lamenta del fatto che le violenze domestiche devono emergere allo stesso modo le violenze che lo stato va perpetrando contro la stessa costituzione che lo regge devono finire, e questo è possibile anche grazie all'introduzione di tecnologia che sarà di aiuto agli stessi operatori penitenziari e che permetterà di costruire un clima estremamente più sereno e più vivibile che limiterà, e ci auguriamo eliminerà, ogni episodio di abuso o di mancanza di rispetto delle norme da ambo le parti in causa.