I rapporti tra Lega e 5 Stelle, secondo i cronisti che si occupano di cronache parlamentari, in base a ciò che vedono di persona nei corridoi di Montecitorio e palazzo Madama e alle confidenze che raccolgono da fonti interessate a renderle note, non sono idilliaci... tutt'altro.

I parlamentari dei due gruppi si evitano come la peste, i vicepremier mediano tramite Conte in riunioni separate... per non incontrarsi.

Ognuna delle due forze politiche, al di là delle dichiarazioni di facciata, attua il proprio programma elettorale: questo è il senso del contratto alla base dell'attuale Governo.

Le mutate condizioni politiche, che in relazione ai sondaggi indicano la Lega come primo partito nel Paese con 6 o 7 punti di vantaggio sui 5 Stelle in costante calo, hanno dato a Salvini la forza per tentare di impossessarsi di fatto della leadership del Governo, pur mantenendo inalterati gli attuali incarichi.

Per questo il segretario della Lega, dopo aver fatto credere agli italiani di aver risolto il problema migranti, adesso cerca di allargare la propria influenza in altri settori, pur non di competenza del suo ministero.

E dopo aver fatto le veci del premier, del ministro degli Esteri e di quello dello Sviluppo in Russia e in Qatar, dopo aver portato a casa come suo successo la realizzazione della Tap in Puglia, adesso ha pensato di allargare i propri confini occupandosi di ambiente, con i rifiuti di Napoli.

Dopo aver ingoiato molti rospi e dopo essersi accorti, in ritardo, che Salvini stava togliendo loro la terra sotto i piedi, i 5 Stelle e il loro capo politico Luigi Di Maio si sono svegliati, hanno detto basta e hanno tirato su la loro trincea sul fronte della guerra dei rifiuti.

Salvini vuole gli inceneritori - che lui definisce termovalorizzatori - per migliorare l'ambiente, i 5 Stelle gli rispondono che non se ne parla perché, oltretutto, sono fonti di inquinamento. Le due forze politiche hanno così iniziato, rimanendo per ora all'interno dei confini del tema spazzatura, a prendersi a... ecoballe in faccia, in una escalation di botta e risposta che non promette certo un miglioramento dei rapporti.

E tanto per ricordare agli elettori la "coerenza" della Lega sui rifiuti, il neo grillino Paragone si è ripassato gli archivi e ha elencato le posizioni del partito di Salvini nel corso degli anni:

«Matteo Salvini ha dichiarato che vorrebbe “un termovalorizzatore per ogni provincia”. Non solo, afferma che “chi dice sempre di no provoca roghi tossici e malattie”. Andiamo a vedere se l’ha sempre pensata così, rileggendo una serie di articoli che illustrano la posizione della Lega sugli inceneritori nel territorio nazionale.

“Inceneritori, la Lega attacca il sindaco: fa solo campagna elettorale. Dovrebbe dimettersi.” Questo a Follonica.

A Reggio Emilia “La Lega dice no alla costruzione di un inceneritore”.

“Chiudere il forno inceneritore. La Lega Nord prende posizione contro il teleriscaldamento”, e siamo a Lecco.

“Tutti uniti contro l’inceneritore di Scarlino”, e c’è anche la Lega.

A Piacenza “Aumento portata inceneritore, coro di no a Iren: non s’ha da fare”.

“Lega strigliata da Milano: ora è contro l’inceneritore Pro-Gest”.


A “Sanremo: inceneritore, Casinò e Ucflor, la Lega Nord chiede un incontro con il Sindaco. Il Consiglio direttivo ritiene che sul territorio Sanremense non si debba in alcun modo insediare un inceneritore”.

A “Trecate: raccolta di firme contro l’inceneritore”.

E ancora “inceneritore Terni: protesta della Lega Nord davanti alla Regione Umbria”.

“Anche Matteo Salvini contro gli inceneritori di Terni: bene l’occupazione del consiglio regionale dell’Umbria”.

A questi territori vogliamo dire che il MoVimento 5 Stelle è coerente e non ha cambiato idea. E che il nostro sì più grande è per la vostra salute ed è per l’ambiente.»


Su queste basi, è evidente che i rapporti nella maggioranza non potranno che peggiorare, proprio perché le due forze politiche promuovo programmi separati e, con le possibili conseguenze dovute all'innalzamento dello spread, nessuna delle due vorrà essere indicata come responsabile del peggioramento delle condizioni economiche degli italiani.

E specialmente la Lega, i cui elettori - e tra questi i piccoli imprenditori - verranno a pagare i soldi che si fanno prestare dalle banche molto più caro di adesso.

I sondaggi, inoltre, stanno dicendo a Salvini che non vi è più alcuna convenienza nel continuare a mantenere l'alleanza con i 5 Stelle, visto che insieme alle altre forze politiche del centrodestra può tranquillamente aggiudicarsi il governo del Paese diventandone anche primo ministro.

Possibile che Salvini non abbia già fatto un pensierino a nuove elezioni?