Trieste. Il locale vicesindaco, Paolo Polidori, Lega, con delega a polizia locale, sicurezza e protezione civile, grandi eventi e famiglia, un paio di giorni fa ha pubblicato (e poi rimosso) su un social un post dove comunicava con grande soddisfazione di aver gettato via piumini, coperte e quant'altro, da lui definiti stracci abbandonati per strada.


Qualche ora dopo, all'agenzia Dire, Polidori ha dichiarato:

«Ho visto degli stracci abbandonati... da cittadino non lascio l’immondizia per terra, anche se non è mia. C’è il buonsenso e anche il senso civico. L’uomo è già stato attenzionato dai servizi sociali più volte, e più volte ha rifiutato di essere messo in una struttura protetta, dove io mi ero mosso per farlo andare.

Nessuno va oggi a Trieste, se non volontariamente, a dormire sotto le stelle senza un pasto caldo e senza potersi lavare. Quindi ripeto: la possibilità di essere accolto c’è, non si può tollerare che le persone possano dormire così in strada.

A suo carico vi sarebbero precedenti penali... avrebbe aggredito verbalmente, sembra con minacce, il personale presso una struttura e i negozianti dicono che viene a cambiare un centinaio di euro al giorno.

È stata interessata anche la Questura che sta portando avanti insieme alla Polizia locale una procedura per cercare di risolvere la cosa.

Non si può accettare una condizione di degrado così a Trieste, né in un caso, né in dieci o cento, se non vogliamo avere un accampamento a cielo aperto nella nostra città. Questa è una condizione che io combatto, sempre nei limiti della solidarietà, dell’umanità e del soccorso.»


Eppure, qualche ora prima, lo stesso vicesindaco, evidentemente mentendo, aveva scritto: «Sono passato in via Carducci, ho visto un ammasso di stracci buttati a terra... coperte, giacche, un piumino, e altro; non c'era nessuno, quindi presumo fossero abbandonati: da normale cittadino che ha a cuore il decoro della sua città, li ho raccolti e li ho buttati, devo dire con soddisfazione, nel cassonetto: ora il posto è decente! ...

Quindi se poco tempo dopo Polidori diceva di sapere a chi appartenessero quegli stracci, quando li ha gettati sapeva che avrebbe creato un danno, che così avrebbe fatto del male ad un senzatetto.

D'altra parte il vicesindaco di Trieste, poco dopo Natale, scriveva queste parole sul proprio account social: «Ci sono evidentemente diverse sensibilità e diversi modi per amministrare il proprio territorio, pur nella condivisione dei valori e degli obiettivi: io personalmente cerco vie più dirette, forse più di impatto, ma queste riflettono il mio modo di fare: i blitz sulle rive, in piazza Sant’Antonio, e gli altri interventi?

Li rifarei cento volte, non perché ce l’ho con gli stranieri, ma perché non ammetto che nella mia città ci possa essere gente che bivacca, che lorda il suolo pubblico, che si accampi impunemente!

E questa non è prerogativa del vicesindaco, è DOVERE DI OGNI CITTADINO CHE HA A CUORE LA PROPRIA CITTÀ!»


Ma sono tutti come lui i triestini che dovrebbe rappresentare? Per fortuna no. Così ieri, nello stesso luogo dove il vicesindaco aveva preso (rubato?) gli stracci al senzatetto, delle persone hanno portato nuove giacche e coperte su cui hanno esposto un cartello dove era scritto:

"Caro amico, speriamo che questa notte tu soffra meno il freddo. Ti chiediamo scusa a nome della città di Trieste". In aggiunta, anche il seguente post scriptum: "In caso di mancato ritiro da parte dell'interessato non gettare nulla. Provvederemo al recupero entro domani. Grazie."


Questa mattina i vestiti non erano stati ritirati, ma in compenso il cartello era sparito!


Oramai è sempre più evidente che questo non è un Paese normale e che si debba parlare apertamente di emergenza democratica contro il nuovo fascismo promosso dalla Lega con l'accondiscendente silenzio del suo inconsapevole e sempliciotto capo politico.