"Da mesi vengo associato addirittura a Motta, ma cosa c’entro io con Motta? Io avevo quattordici giocatori e due stranieri, anziché tre. Nelle prime venti partite eravamo primi o secondi, la situazione precipitò a febbraio, a Genova con la Samp, dove nel primo tempo avevamo giocato un calcio eccezionale.
Nel 1991 a livello giornalistico invece subivo critiche perché arrivai alla Juve dopo l'allontanamento di Boniperti e io mi ritrovai parte debole in mezzo a una lotta a distanza tra Boniperti e Montezemolo, e quei giornalisti erano stati in qualche maniera cresciuti da Boniperti. Insomma, venivo attaccato io per colpire Montezemolo.

Da lì è nato il fatto che io sono stato un esempio negativo, ma c'è stata anche un'altra Juve che non ha partecipato alle Coppe. Se la critica non fosse stata distratta avrebbe detto che io avevo 14 giocatori. Si fece male Casiraghi e non aveva la sua riserva. Avevo 2 punte, ma diverse. Uno era Casiraghi e l'altro Schillaci. E quando si fece male Casiraghi la mia Juve era in testa al campionato. Però qui stiamo parlando della preistoria.

Con il senno di poi, posso dire che anch’io avrei avuto bisogno di allenare per un paio d’anni una squadra a metà fra il Bologna e la Juventus. Mi voleva la Roma, se ci fossi andato avrei cominciato a capire l’andazzo generale e, una volta alla Juve, avrei potuto fare qualcosa di più, anche perché nella mia testa c’era la possibilità di cambiare il gioco, che era la ragione per cui mi avevano scelto.

Oggi la Juve non è scarsa, ma deve fare di più, credo che se Thiago vuole bene alla Juve, deve tirare fuori qualcosa di più.

Guardate che la Juve aveva già dimostrato di non essere all'altezza per avere velleità in campionato, lo aveva già fatto con le eliminazioni in Champions e Coppa Italia. Inoltre, bisogna tenere conto di tutte le difficoltà che ci sono all'interno: giocatori scontenti, allenatore scontento, giocatori scontenti dell'allenatore. Tutte cose che limitano una squadra che non è così scarsa come si vuol far credere.

Però se Motta pensava di fare un copia-incolla col Bologna, allora ha sbagliato.

Ora è alla Juventus, dove i giocatori hanno un altro potere. Motta ha trenta giocatori, uno più bravo dell’altro, ha sbagliato a voler portare a Torino il calcio che aveva mostrato a Bologna. Dove aveva Aebischer, Freuler e Ferguson, un centrocampo di altissimo livello intellettuale e molto ricettivo.

Gli interscambi con quei tre venivano naturali. Locatelli è un ottimo giocatore, Koopmeiners io lo amo, ma è un pesce fuor d’acqua.

Thiago avrebbe dovuto sposare una strada nuova anche perché gli sono cambiati addosso gli obiettivi e le aspettative. È evidente che in una società come la Juve le logiche e i ritmi sono molto diversi".

GIGI MAIFREDI