Il tema dell’essenza del cristianesimo in Sopoćko è connesso anche al tema del primo sacramento dell’iniziazione cristiana “sgorgato proprio dal Sacro Cuore di Gesù”. Secondo il pensiero spirituale del Nostro, il sacramento del Battesimo è la base solida di tutta la vita cristiana. Esso è come la porta centrale d’ingresso alla vita nello Spirito Santo. Soltanto questa “porta d’ingresso” può aprire l’accesso agli altri sei sacramenti. Mediante il Battesimo, tutti sono liberati dal peccato originale e vengono rigenerati dalla misericordia per ricevere la dignità dei “figli adottivi di Dio”[1]. Per il Nostro, questa dignità è il dono speciale e molto prezioso che si riceve nel sacramento di iniziazione cristiana. In altre parole, “l’essere di Cristo”, significa “l’essere il membro vivo” del corpo mistico di Cristo che rende partecipe alla missione della Chiesa[2]. Altre espressioni di Sopoćko sul Battesimo che possiamo trovare sono: «il sacramento della rigenerazione cristiana mediante l’acqua e la parola di vita»[3]; «il sacramento della grande misericordia, con cui Dio non solamente elimina il peccato originale, ma incorpora a Cristo e rende tempio dello Spirito Santo colui che lo riceve»[4]; il sacramento che sgorga dal costato trafitto di Cristo e diventa la sorgente inesauribile di misericordia e fontana di perdono[5]. Perciò, Sopoćko dice che:

 «nel culto del Sacratissimo Cuore di Gesù veneriamo soprattutto l’amore umano del Signore Gesù verso l’umanità, accanto al Suo amore divino verso di noi, che, in quanto amore verso la nostra miseria,  è misericordia Divina. Quindi, in questo culto veneriamo soltanto una traccia della Divina misericordia. Nel culto della Divina misericordia, l’oggetto materiale più vicino è il sangue e l’acqua, che scaturirono dal costato aperto del Salvatore sulla croce. Essi sono simbolo della Chiesa (...). Questo sangue e l’acqua fluiscono incessantemente nella Chiesa come grazie che purificano l’anima (nel sacramento del battesimo e della penitenza) e come grazie vivificanti (nel Sacramento dell’Altare). Il loro autore é lo Spirito Santo che il Salvatore comunicò agli Apostoli (...). Oggetto formale in questo culto, ovvero il suo motivo, è l’infinita Misericordia di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, verso l’uomo decaduto. È l’amore di Dio verso il genere umano in un significato più ampio, poiché non si tratta di un amore che si compiace nella perfezione, ma di un amore compassionevole verso la miseria»[6].

 L’amore compassionevole verso la miseria umana, in Sopoćko, è la “miseri-cordia” che Dio dona all’umanità decaduta già nel sacramento del battesimo, insieme al dono della fede. Il Nostro dice che per esempio l’apostolo Tommaso mostra il dono della fede, mettendo il dito nel sacro costato, toccando il Sacro Cuore di Cristo compassionevole da cui sono scaturiti il sangue e l’acqua della grazia, e cioè: “la tenera misericordia di Dio”.  Per questo motivo il dono della fede è sempre accompagnato dal dono dell’amore misericordioso, esso continua a sgorgare dalla “ferita eternamente aperta del costato (Chiesa)”, prima nel Battesimo e dopo nel sacramento della penitenza. Notiamo che la visione di Dio in Sopoćko non “tradisce mai il suo vero nome”: “l’Amore e la Misericordia”, che si dona e che perdona[7]. Nel mistero della passione, morte e risurrezione gloriosa di Cristo è avvenuta una nuova creazione, e come dal costato di Adamo dormiente Dio Padre ha formato Eva, così «dal costato di Cristo dormiente sulla Croce, Dio Padre ha tratto la Chiesa, l’unico strumento della salvezza»[8].

 sac. dott. Gregorio Lydek - ks. prof. dr Grzegorz Lydek




[1] Cf. M. Sopoćko, Miłosierdzie Boga w dziełach Jego, vol. III, pp. 236-237.
[2] Cf. ibidem.
[3] M. Sopoćko, Poznajmy Boga w Jego Miłosierdziu, pp. 124-125.
[4] M. Sopoćko, Miłosierdzie Boga w dziełach Jego, vol. III, p. 237.
[5] Cf. M. Sopoćko, Dar Miłosierdzia. Listy ks. Michała Sopoćki, pp. 22-23: vedi CCC 1213-1216.
[6] M. Sopoćko, Miłosierdzie Boga w dziełach Jego, vol. II, pp. 204-205.
[7] Cf. ibidem, pp. 294-295.
[8] Ibidem, p. 296.