Professor Giuseppe Conte,
sono uno dei tanti italiani, almeno così spero, che hanno tirato un sospiro di sollievo venerdì nel momento in cui lei ed i suoi ministri giuravate nelle mani del presidente Mattarella per dar vita al cosiddetto governo gialloverde.
Mi sono rallegrato nel credere che il buon senso avesse avuto il sopravvento sui meschini impicci di bottega, inducendo i politicanti a voltare pagina dopo tre mesi di indecente disinteresse per gli italiani e le loro difficoltà.
Il mio, lo ammetto, per il momento è un ottimismo molto ma molto cauto anche perché, da uomo di mare, ricordo l'antica superstizione marinaresca che identifica nel colore verde la causa foriera di sfiga a bordo delle navi, e nel suo vascello governativo di verde ce n’è in abbondanza.
Tra l’altro, ancora prima che lei varcasse il portone di Palazzo Chigi, già si erano appostati in ogni dove avvoltoi e serpenti velenosi pronti a farle pagare caro l’insediamento in stanze e poltrone che reclamavano per usucapione di loro esclusiva proprietà.
Non solo, ma nelle concitate ore della nascita del nuovo esecutivo nessuno si è ricordato di avvertirla che ospite fisso del consiglio dei ministri ci sarà un convitato di pietra, il signore di Arcore.
Sabato 2 giugno, infatti, mentre lei insieme al Capo dello Stato celebrava la Repubblica, sulle TV Mediaset andava in onda un video nel quale Berlusconi, ostentando il suo disfacimento facciale, confermava il voto di sfiducia di FI al governo, definendolo contradditorio e populista.
Ora, socio fondatore di quel governo è Matteo Salvini che, nel momento della nascita dell’esecutivo, si era affrettato a dichiarare: “Ci tengo a dire che ho sentito Berlusconi due o tre volte perché abbiamo fatto tutto mantenendo fede a una coalizione e cercherò di trasformare in azione i progetti di tutto il centrodestra a cui continuo a fare riferimento”.
Parole che in lei, e non solo, dovrebbero destare non poche apprensioni perché sottintenderebbero l'opposizione categorica di Berlusconi, per bocca di Salvini, a tutti i provvedimenti che concernessero giustizia, emittenti radiotelevisive, tassazione della ricchezza, etc.
Evidentemente l’altro socio fondatore, Luigi Di Maio, non ha capito nulla di Salvini e delle sue trame in novanta giorni, accecato dalla fregola di diventare premier o ministro.
Già solo questo, egregio Professore, vorrebbe dire che per far vivere e sopravvivere il governo, infestato da un covo di vipere, la aspettano giorni difficili e infidi.
Lei, però, dovrà guardarsi anche dagli pseudo amici dell’UE che ancor prima che nascesse il suo governo avevano dato sfoggio del loro malanimo.
La teutonica Angela Merkel, ad esempio, ha dichiarato: “Noi siamo amici dell’Italia come lo siamo stati della Grecia”.
Ora, visti i disastri che UE e Troika hanno combinati ad Atene, queste parole suonano più come una minaccia che come un messaggio di amicizia.
Ma, anche nel nostro Belpaese c’è chi si farà in quattro per non consentirle sonni tranquilli.
Per esempio, ci sono dei tizi pagati solo per dire sciocchezze a gogò, come Matteo Orfini e Maurizio Martina che l’hanno accusata di aver nominati ministri anche parlamentari freschi di nomina.
I due poveri smemorati fingono di non ricordare che nel 2014 fu proprio il loro padrone, Matteo Renzi, ad inserire nel governo due suoi amici, i parlamentari esordienti Luca Lotti e Maria Elena Boschi.
Alla novizia Boschi fu affidato addirittura il ministero delle riforme, miseramente naufragato il 4 dicembre 2016, e nientepopodimeno che l’incarico di sottosegretario alla presidenza del consiglio del governo Gentiloni.
Con queste premesse la vera incognita, professor Conte, mi pare sia: quanto durerà il governo gialloverde ?
Credo che non appena la Lega avrà superato nei sondaggi il M5S, il che potrebbe avvenire anche nel giro di qualche settimana, a Palazzo Grazioli ci sarà un summit con la partecipazione di Salvini al quale Berlusconi ordinerà cosa fare.
Infatti, nel momento in cui il M5S non sarà più primo partito, Berlusconi potrà candidarsi premier della coalizione, la pseudo coalizione di centrodestra avrà superato stabilmente il 40%, la Lega farà cadere il governo e potremmo tornare alle urne già in autunno.
Dopo quelli di Pella, Leone e Rumor, cioè, il suo rischia di essere ricordato come il quarto governo balneare della storia repubblicana.
Nella sincera speranza di sbagliarmi le auguro buon lavoro !