Istat, in aumento l'inflazione ad ottobre 2020
Il dato congiunturale dell'inflazione ad ottobre, al lordo dei tabacchi, registra un aumento del +0,2% rispetto al mese di settembre.
L'aumento è dovuto prevalentemente alla crescita dei Beni energetici regolamentati (+10,5%) e, in misura minore, di quelli dei Beni alimentari non lavorati (+0,9%), solo in parte compensata dal calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-1,1%).
L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe, rispettivamente da +0,1% a +0,2% e da +0,2% a +0,5%.
Per quanto riguarda il dato tendenziale, rispetto ad ottobre 2019 l'Istat stima una diminuzione del -0,3% (da -0,6% del mese precedente), confermando la stima preliminare.
Pur registrando per il sesto mese consecutivo un'inflazione negativa a causa per lo più dei prezzi dei Beni energetici (-8,7%), la flessione dell'indice NIC si dimezza rispetto al mese precedente. Ciò è dovuto all'accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +2,7% di settembre a +3,5%) e alla minore ampiezza della diminuzione, che rimane sostenuta, di quelli degli Energetici regolamentati (da -13,6% a -7,2%). Accentuano invece la flessione i prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -8,2% a -9,4%).
L'inflazione acquisita per il 2020 è pari a -0,2% per l'indice generale e a +0,5% per la componente di fondo.
L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del +0,6% su base mensile e diminuisce del -0,6% su base annua (dal -1% di settembre), confermando la stima preliminare.
L'aumento congiunturale dell'IPCA, più marcato rispetto a quello del NIC, è spiegato dalla fine dei saldi estivi prolungatisi anche a settembre e di cui il NIC non tiene conto. I prezzi di Abbigliamento e calzature registrano infatti un aumento congiunturale pari a +4,9% e una marcata attenuazione della flessione su base annua (da -2,3% a -0,2%).
La flessione tendenziale dell'IPCA invece, pur attenuandosi, rimane più marcata di quella del NIC poiché da un lato in alcuni casi i saldi continuano anche a ottobre e dall'altro i prezzi dei Servizi sanitari e delle spese per la salute si confermano in calo per l'IPCA (da -0,8% a -0,7%), mentre crescono per il NIC (+0,7% come a settembre), a causa dell'abolizione del super ticket intervenuta già a settembre e di cui il NIC non tiene conto.