Dopo aver ipotizzato l'idea di ricorrere all'immunità di gregge per affrontare la pandemia da Covid nel Regno Unito, subito abbandonata dopo aver capito le conseguenze del virus dopo i primi contagi, Boris Johnson è stato costretto lui stesso a ricorrere alle cure mediche dopo essere risultato positivo al Sars-CoV-2, e dopo aver trascorso tre notti in terapia intensiva, oggi ha dichiarato che deve la sua vita allo staff del Servizio Sanitario Nazionale (NHS), ringraziando i medici del St. Thomas Hospital di Londra dove è ancora ricoverato. 

Per quanto tempo ancora l'inquilino di Downing street rimarrà in ospedale? Nessuna fonte ufficiale è stata in grado di dirlo, ma un suo ritorno alla guida del Governo non sembra per ora imminente.

A sostituirlo nell'incarico di premier, in un'assenza che potrebbe prolungarsi per alcune settimane, è l'attuale ministro degli Esteri Dominic Raab che quasi certamente dovrà, tra non molto, fare delle scelte sulle attuali misure relative al "lockdown" del Paese, decidendo se confermarle, inasprirle o allentare.


Con il prossimo aggiornamento dei dati, che anche in Gran Bretagna viene fatto nel pomeriggio, il numero dei contagiati in quel Paese supererà la soglia degli 80mila, mentre quella dei deceduti supererà quota 10mila. Nell'aggiornamento di sabato i morti con Covid nel Regno Unito sono stati ben 917 in più rispetto a 24 ore prima.


AGGIORNAMENTO.
Nel corso della giornata, il premier Johnson è stato dimesso dall'ospedale. Le sue condizioni, però, non gli consento di riprendere la sua attività al 10 di Downing street, pertanto, trascorrerà un periodo di convalescenza nella sua residenza di campagna,

Nel seguente video, Johnson ha ringraziato il personale sanitario del St. Thomas di Londr ache si è preso cura di lui in questo periodo, in particolar modo le due infermiere (una portoghese e  l'altra neozelandese) che gli sono state vicio per ben 2 giorni nei momenti più critici.