I reazionari di oltretevere che confondono il catechismo cattolico con il catechismo fascista per promuovere un'idea di Chiesa che finisce per richiamarsi agli dieali del ventennio, tanto da flirtare con i neofascisti ceh il ventennio lo vorrebbero riproporre, ieri hanno pubblicato un documento titolato in maniera altisonante "Appello per la libertà della Chiesa e del pensiero", rivolto ai fedeli cattolici e agli uomini di buona volontà.

Ecco che cosa dice:In un momento di gravissima crisi, noi Pastori della Chiesa cattolica, in virtù del nostro mandato, riteniamo nostro sacro dovere rivolgere un Appello ai nostri Confratelli nell’Episcopato, al Clero, ai Religiosi, al Popolo santo di Dio e a tutti gli uomini di buona volontà. Questo Appello è sottoscritto anche da intellettuali, medici, avvocati, giornalisti e professionisti che ne condividono il contenuto, ed è aperto alla sottoscrizione di quanti lo vogliono fare proprio.I fatti hanno dimostrato che, con il pretesto dell’epidemia del Covid-19, si è giunti in molti casi a ledere i diritti inalienabili dei cittadini, limitando in modo sproporzionato e ingiustificato le loro libertà fondamentali, tra cui l’esercizio della libertà di culto, di espressione e di movimento. La salute pubblica non deve e non può diventare un alibi per conculcare i diritti di milioni di persone in tutto il mondo, e tantomeno per sottrarre l’Autorità civile al proprio dovere di agire con saggezza per il bene comune; questo è tanto più vero, quanto più crescenti sono i dubbi da più parti avanzati circa la effettiva contagiosità, pericolosità e resistenza del virus: molte voci autorevoli del mondo della scienza e della medicina confermano che l’allarmismo sul Covid-19 da parte dei media non pare assolutamente giustificato.Abbiamo ragione di credere, sulla base dei dati ufficiali relativi all’incidenza dell’epidemia sul numero di decessi, che vi siano poteri interessati a creare il panico tra la popolazione con il solo scopo di imporre permanentemente forme di inaccettabile limitazione delle libertà, di controllo delle persone, di tracciamento dei loro spostamenti. Queste modalità di imposizione illiberali preludono in modo inquietante alla realizzazione di un Governo Mondiale fuori da ogni controllo.Crediamo anche che in alcune situazioni le misure di contenimento adottate, ivi compresa la chiusura delle attività commerciali, abbiano determinato una crisi che ha prostrato interi settori dell’economia, favorendo interferenze di poteri esteri, con gravi ripercussioni sociali e politiche. Queste forme di ingegneria sociale devono esser impedite da chi ha responsabilità di governo, adottando le misure volte alla tutela dei propri cittadini, di cui essi sono rappresentanti e nel cui interesse hanno il grave obbligo di operare. Si aiuti parimenti la famiglia, cellula della società, evitando di penalizzare irragionevolmente le persone deboli e gli anziani, costringendoli a dolorose separazioni dai propri cari. La criminalizzazione dei rapporti personali e sociali deve essere inoltre giudicata come inaccettabile parte del progetto di chi promuove l’isolamento dei singoli per poterli meglio manipolare e controllare.Chiediamo alla comunità scientifica di vigilare, affinché le cure per il Covid-19 siano promosse con onestà per il bene comune, evitando scrupolosamente che interessi iniqui influenzino le scelte dei governanti e degli organismi internazionali. Non è ragionevole penalizzare rimedi rivelatisi efficaci, spesso poco costosi, solo perché si vogliono privilegiare cure o vaccini non altrettanto validi ma che garantiscono alle case farmaceutiche guadagni ben maggiori, aggravando le spese della sanità pubblica. Ricordiamo parimenti, come Pastori, che per i Cattolici è moralmente inaccettabile farsi inoculare vaccini nei quali sia impiegato materiale proveniente da feti abortiti.Chiediamo parimenti ai Governanti di vigilare perché siano evitate nella maniera più rigorosa forme di controllo delle persone, sia attraverso sistemi di tracciamento sia con qualsiasi altra forma di localizzazione: la lotta al Covid-19, per quanto grave, non deve essere il pretesto per assecondare intenti poco chiari di entità sovranazionali che hanno fortissimi interessi commerciali e politici in questo progetto. In particolare, deve essere data la possibilità ai cittadini di rifiutare queste limitazioni della libertà personale, senza imporre alcuna forma di penalizzazione per chi non intende avvalersi dei vaccini, dei metodi di tracciamento e di qualsiasi altro strumento analogo. Si consideri anche la palese contraddizione in cui si trova chi persegue politiche di riduzione drastica della popolazione e allo stesso tempo si presenta come salvatore dell’umanità senza avere alcuna legittimazione né politica né sociale. Infine, la responsabilità politica di chi rappresenta il popolo non può assolutamente esser demandata a tecnici che addirittura rivendicano per se stessi forme di immunità penale a dir poco inquietanti.Richiamiamo con forza i mezzi di comunicazione ad impegnarsi attivamente per una corretta informazione che non penalizzi il dissenso ricorrendo a forme di censura, come sta ampiamente avvenendo sui social, sulla stampa e in televisione. La correttezza dell’informazione impone che si dia spazio alle voci non allineate al pensiero unico, consentendo ai cittadini di valutare consapevolmente la realtà, senza esser pesantemente influenzati da interventi di parte. Un confronto democratico e onesto è il migliore antidoto al rischio di imporre subdole forme di dittatura, presumibilmente peggiori di quelle che la nostra società ha visto nascere e morire nel recente passato.Ricordiamo infine, come Pastori cui incombe la responsabilità del Gregge di Cristo, che la Chiesa rivendica fermamente la propria autonomia nel governo, nel culto, nella predicazione. Questa autonomia e libertà è un diritto nativo che il Signore Gesù Cristo le ha dato per il perseguimento delle finalità che le sono proprie. Per questo motivo, come Pastori rivendichiamo con fermezza il diritto di decidere autonomamente in merito alla celebrazione della Messa e dei Sacramenti, così come pretendiamo assoluta autonomia nelle materie che ricadono nella nostra immediata giurisdizione, come ad esempio le norme liturgiche e le modalità di amministrazione della Comunione e dei Sacramenti. Lo Stato non ha alcun diritto di interferire, per nessun motivo, nella sovranità della Chiesa. La collaborazione dell’Autorità Ecclesiastica, che mai è stata negata, non può implicare da parte dell’Autorità Civile forme di divieto o di limitazione del culto pubblico o del ministero sacerdotale. I diritti di Dio e dei fedeli sono suprema legge della Chiesa cui essa non intende, né può, abdicare derogare. Chiediamo che siano tolte le limitazioni alla celebrazione delle funzioni pubbliche.Invitiamo le persone di buona volontà a non sottrarsi al loro dovere di cooperare al bene comune, ciascuno secondo il proprio stato e le proprie possibilità e in spirito di fraterna Carità. Questa cooperazione, auspicata dalla Chiesa, non può però prescindere né dal rispetto della Legge naturale, né dalla garanzia delle libertà dei singoli. I doveri civili cui i cittadini sono tenuti implicano il riconoscimento da parte dello Stato dei loro diritti.Siamo tutti chiamati ad una valutazione dei fatti presenti coerente con l’insegnamento del Vangelo. Questo comporta una scelta di campo: o con Cristo o contro Cristo. Non lasciamoci intimidire né spaventare da chi ci fa credere che siamo una minoranza: il Bene è molto più diffuso e potente di quello che il mondo vuole farci credere. Ci troviamo a combattere contro un nemico invisibile, che separa tra di loro i cittadini, i figli dai genitori, i nipoti dai nonni, i fedeli dai loro pastori, gli allievi dagli insegnanti, i clienti dai venditori. Non permettiamo che con il pretesto di un virus si cancellino secoli di civiltà cristiana, instaurando una odiosa tirannide tecnologica in cui persone senza nome e senza volto possono decidere le sorti del mondo confinandoci ad una realtà virtuale. Se questo è il progetto cui intendono piegarci i potenti della terra, sappiano che Gesù Cristo, Re e Signore della Storia, ha promesso che «le porte degli Inferi non prevarranno» (Mt 16:18).Affidiamo i Governanti e quanti reggono le sorti delle Nazioni a Dio Onnipotente, affinché li illumini e li guidi in questi momenti di grande crisi. Si ricordino che, come il Signore giudicherà noi Pastori per il gregge che Egli ci ha affidato, così giudicherà anche i Governanti per i popoli che essi hanno il dovere di difendere e governare.Preghiamo con fede il Signore perché protegga la Chiesa e il mondo. La Vergine Santissima, Aiuto dei Cristiani, possa schiacciare il capo dell’antico Serpente e sconfiggere i piani dei figli delle tenebre.Madonna del Rosario di Pompei


Dietro all'iniziativa vi è il cardinale Viganò che rivolge l'appello ai Confratelli nell’Episcopato, al Clero, ai Religiosi, al Popolo santo di Dio e a tutti gli uomini di buona volontà, aggiungendo che è stato sottoscritto anche da intellettuali, medici, avvocati, giornalisti e professionisti che ne condividono il contenuto, ed è aperto alla sottoscrizione di quanti lo vogliono fare proprio (per chi volesse: www.veritasliberabitvos.info). 

Naturalmente, l'appello è preceduto dall'immagine di San Michele arcangelo, tanto caro ai fascisti di ieri come a quelli di oggi.

La cosa divertente, però, è che anche i prelati di vangelo e moschetto finiscono per litigare! 

A promuovere il documento il solito Carlo Maria Viganò, non proprio un simpatizzante - diciamo così - dell'attuale pontefice, paragonato, più o meno, all'anticristo. 

Oggi Viganò è andato un tantinello fuori dai gangheri perché il cardinale Sarah - altro porporato paladino degli ultracattolici - ha dichiarato oggi di aver ritirato la firma dall'appello.

Ecco come Viganò quest'oggi ha "catechizzato" il reprobo: In questo momento di gravissima crisi che sta attraversando la Chiesa e il Mondo, è mio desiderio attenermi ad un atteggiamento di profonda carità nei confronti del mio fratello in Cristo, il Cardinale Robert Sarah, al quale ho perdonato immediatamente il grave torto da Lui commesso nei confronti della verità e della mia persona. Una carità autentica non può tuttavia prescindere dalla verità, perché ha in essa il suo fondamento. Ho il dovere perciò, anche per una correzione fraterna, di manifestare il susseguirsi dei fatti come avvenuti, a riguardo della sottoscrizione da parte del Cardinale Sarah all’Appello.
Lunedì 4 maggio, alle ore 16:00
Ho avuto una conversazione telefonica con Sua Eminenza, il Card. Sarah. La chiamata è registrata ed è durata 6 minuti e 25 secondi. A proposito del testo dell’Appello, il Cardinale dichiara: “Mi sembra una cosa molto seria. Penso che questo Appello potrà fare molto bene, perché ci farà riflettere e prendere posizione: io sono d’accordo che questo sia pubblicato il più presto possibile.” Io ho chiesto poi a Sua Eminenza se intendesse mettere la sua firma. Il Cardinale rispose: “Sì, io do il mio accordo di mettere il mio nome, perché è una lotta che dobbiamo condurre insieme, non soltanto per la Chiesa Cattolica ma per tutta l’umanità.”
Giovedì 7 maggio
Alle ore 8:43 ho telefonato a Sua Eminenza, per chiedergli se avesse un recapito telefonico del Cardinale Gerhard Ludwig Mueller, che egli successivamente mi ha cortesemente comunicato con un SMS. Nel corso di questa telefonata, durata 4 minuti, il Card. Sarah non fatto alcun riferimento alla sua volontà di ritirare la firma. Alle ore 15 ho iniziato la trasmissione dell’Appello alle Agenzie di Stampa, ai Blog e a varie Testate giornalistiche, del Testo dell’Appello con la lista dei firmatari, comprendente la sottoscrizione del Card. Sarah.Alle 17:48 ho ricevuto un SMS dal Cardinale, di cui ho preso conoscenza solo circa un’ora e mezza più tardi. Al momento dell’invio del messaggio, ero totalmente assorto nelle operazioni di diffusione dell’Appello e non ho percepito l’arrivo del messaggio di Sua Eminenza e non ho potuto perciò prendere immediata conoscenza del suo contenuto.Alle 19:37 il Cardinale mi ha telefonato chiedendomi se avessi visto il suo messaggio. Gli risposi di no.  Questo è il testo del messaggio inviatomi dal Cardinale: “Carissima Eccellenza, come sono ancora in funzione nella Curia Romana, qualche persona amica mi ha sconsigliato di firmare l’Appello da lei proposto. Forse sarebbe meglio togliere il mio nome per questa volta. Mi spiace molto. Lei sa la mia amicizia e la mia vicinanza alla sua persona. Grazie della Sua comprensione. Robert card. Sarah”.Il Cardinale mi informò nella sua telefonata che intendeva rimuovere il suo nome dalla sottoscrizione. Spiacente e desolato, feci presente a Sua Eminenza che l’Appello e le firme erano ormai stati diffusi “universalmente” già da più di quattro ore. La conversazione si concluse senza che Sua Eminenza mi richiedesse o suggerisse alcuna soluzione.Si sarebbe potuto, per esempio, concordare un “comunicato congiunto” in cui rendere pubblica la decisione del Cardinale di ritirare la sua adesione. Niente di tutto ciò è stato fatto. Ci siamo congedati cordialmente con sentimenti di stima e di reciproco sostegno. Di fronte a questa situazione di fatto, a cui ne Lui ne io siamo stati in grado di trovare una soluzione, mi sono permesso di incoraggiare Sua Eminenza, facendogli presente quanto la sua adesione all’Appello sarebbe stata di conforto e di incoraggiamento per tantissimi fedeli.Con sorpresa e profondo rammarico ho poi appreso che Sua Eminenza si è avvalso del suo account twitter, senza darmene alcun preavviso, con dichiarazioni che arrecano grave pregiudizio alla verità e alla mia persona.Sono molto dispiaciuto che questa vicenda, dovuta alla debolezza umana, e per la quale non porto alcun risentimento verso la persona che l’ha causata, abbia a distogliere l’attenzione da ciò che ci deve gravemente preoccupare in questo drammatico momento.Confermo che il nome di Sua Eminenza Cardinal Robert Sarah è stato prontamente rimosso dal sito ufficiale dell’Appello, come si può verificare all’url veritasliberabitvos.info.

E il cardinale Sarah come ha risposto? In questo modo: 

Anche a destra, pure tra i neofascisti, si litiga!