La Regione si impegna a promuovere la diffusione dei parti senza dolore, con epidurale. Questo il senso di un ordine del giorno di cui è prima firmataria Sara Valmaggi, approvato in aula durante la sessione di bilancio. Dal 2014 la Regione prevede che se gli ospedali raggiungono l'obiettivo di un terzo dei parti con epidurale ricevono un incentivo di 400 euro a procedura. In questo modo però si sostengono solo le strutture che già sono in linea con i parametri regionali, come per esempio la Mangiagalli dove i parti indolori sono il 65%, il Buzzi dove sono il 45,6 % e il San Matteo di Pavia dove sono il 48,7%. Tutti gli altri, che già possono contare su risorse limitate, non sono messi nelle condizioni di aumentare gli interventi con epidurale.
Per questo in linea con i nuovi Lea nazionali e con la legge Turco del 2010, che tutela il diritto dei cittadini ad accedere alla terapia del dolore, la Regione deve prevedere risorse in grado di garantire incentivi per ogni parto con epidurale anche per le strutture che non superano la media regionale. Questo per promuovere la diffusione di questa pratica in modo omogeneo in tutti i punti nascita. Assicurare la presenza di un anestesista 24 ore su 24 è , inoltre, requisito indispensabile per tenere aperti i punti nascita con meno di 500 parti l'anno come richiedono i territori.