«Macelleria messicana». In questo modo, il vicequestore Michelangelo Fournier definì quello che era accaduto a Genova la notte del 21 luglio 2001 all'interno della scuola Diaz durante lo svolgimento del G8.
Nella scuola fecero irruzione i Reparti mobili della Polizia di Stato con il supporto operativo di alcuni battaglioni dei Carabinieri. Furono fermati 93 attivisti e furono portati in ospedale 61 feriti, dei quali 3 in prognosi riservata e uno in coma.
Per giustificare l'irruzione, ma soprattutto il massacro che ne seguì, all'interno della scuola vennero portate delle bottiglie molotov che erano però state trovate per strada durante gli scontri del giorno. Inoltre, un poliziotto, Massimo Nucera, mostrò un taglio al proprio giubbotto attribuendolo alla reazione di uno degli occupanti della scuola che, secondo lui, aveva tentato di accoltellarlo.
Come con le molotov, anche questa accusa non era vera. I giudici dei processi in cui è stato giudicato hanno sentenziato che Nucera si era procurato i tagli sul giubbotto con l'aiuto di un altro agente. Nessuno aveva tentato di accoltellarlo. Per tale motivo è stato condannato per falso a tre anni e quatto mesi. Ma, grazie alla prescrizione, tutto è stato cancellato.
Quando venne resa nota la sentenza della Cassazione nel 2012, per Nucera arrivò anche una sentenza amministrativa da parte della Polizia che lo sanzionò con la sospensione dallo stipendio per un mese. Successivamente, nel 2014, il capo della Polizia Pansa, accogliendo il ricorso dello stesso agente, modificò la sanzione portandola ad un solo giorno di sospensione, pari ad una pena di "ben" 47 euro. In fondo, per Pansa, questo era dovuto all'ottimo stato di servizio di Nucera.
Probabilmente, il capo della Polizia non era stato informato di un altro procedimento che aveva visto protagonista lo stesso Massimo Nucera nel 2010. Dopo una partita di basket tra Teramo e Roseto, tre colleghi di Nucera picchiarono senza alcun motivo un tifoso del Teramo. I tre vennero condannati insieme a Nucera che, per coprirli, nell'occasione aveva di nuovo testimoniato il falso dicendo, questa volta, che il tifoso si era fatto male in precedenza! Di nuovo condannato, a un anno e quattro mesi di reclusione, il reato di Nucera fu anche in quel caso poi prescritto, in appello!