Il Monitoraggio 2018 sul Sistema ITS è stato presentato oggi al MIUR. 10.498 iscritti, 8.839 diplomati, 431 percorsi attivi, 2.153 soggetti partner, di cui 826 imprese, il 68,9% di docenti che provengono dal mondo del lavoro: sono questi i numeri complessivi della formazione terziaria non universitaria italiana, ovvero della galassia ITS.
Il dato più significativo però è quello che emerge dal monitoraggio realizzato da Indire su un campione di poco più di 2mila diplomati: l’82,5% di chi si era diplomato nel 2016, ha trovato lavoro entro un anno dal diploma. E per essi, nell’87,3% dei casi, il lavoro è in un’area coerente con il percorso fatto. Il 4,6% si è iscritto all’Università, un 2% è risultato irreperibile e solo il 17,5% è non occupato a un anno dal diploma.
Chi esce da un ITS quindi non solo trova lavoro, ma lo trova coerente con le aspettative del proprio curriculum formativo. Uno su due (il 47,5%) ha un contratto a tempo determinato, il 29,9% a tempo indeterminato e il 22,7% degli occupati ha un contratto di apprendistato.
Gli ITS hanno un sistema premiante: i percorsi formativi con i migliori esiti dal punto di vista del numero di diplomati e del tasso di occupazione accedono infatti a risorse aggiuntive, da impiegare per realizzare percorsi nuovi che abbiano come obiettivo principale le competenze correlate al Piano nazionale Impresa 4.0.
È stata l’area Nuove tecnologie per il Made in Italy ad avere il maggior numero di percorsi premiati, soprattutto nel Sistema meccanica e nella Mobilità sostenibile. Sistema meccanica è l’ambito con i valori più elevati: 511 iscritti, 450 diplomati e 409 occupati.