Dopo aver arringato i manifestanti incitandoli a marciare sul Camidoglio, Trump voleva seguirli. Ma una volta che era sull'auto, venuto a conoscenza che il corteo stava tornando alla Casa Bianca, ha tentato di afferrare il volante per far cambiare destinazione all'autista, mentre un ufficiale dei servizi segreti cercava di trattenerlo da dietro per impedirglielo.
"Sono il presidente [imprecazione]... Portami subito al Campidoglio", avrebbe detto Trump.
Più tardi, quando Trump era alla Casa Bianca, Mark Meadows, l'allora capo dello staff, rivelò che, dopo aver appreso che i rivoltosi chiedevano l'impiccagione del vicepresidente Mike Pence, il presidente disse che se lo meritava: "Lui non pensa che stiano facendo qualcosa di sbagliato".
Questi sono due passaggi della testimonianza rilasciata ieri da Cassidy Hutchinson, stretta collaboratrice di Mark Meadows, alla commissione parlamentare d'inchiesta sull'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021.
Dopo la testimonianza della signora Hutchinson, una fonte vicina ai servizi segreti, ha detto a CBS News che sia l'agente che l'autista che viaggiavano in macchina con Trump erano disposti a testimoniare sotto giuramento che Trump non aveva aggredito fisicamente nessuno dei due e che non aveva mai tentato di afferrare il volante.
Anche lo stesso Trump, intervenendo sul proprio social, ha dichiarato: "La conosco a malapena, è una bugiarda e una delatrice" e che le sue parole erano motivate dal fatto che non le aveva dato un lavoro dopo aver lasciato la Casa Bianca, aggiungendo che l'inchiesta in corso alla Camera è una farsa.
Cassidy Hutchinson, 25 anni, quattro anni fa lavorava alla Casa Bianca come stagista. Durante la sua testimonianza ha risposto alle domande dei membri della commissione con voce calma e metodica, precisando come e in quali circostanze avesse ottenuto le informazioni che stava rivelando.
La commissione ha mostrato come l'ufficio della Hutchinson fosse a poca distanza dallo Studio Ovale e come controllasse l'accesso all'ufficio del sig. Meadows, dandole così una posizione privilegiata tale da avvalorare i contenuti delle sue dichiarazioni che i sostenitori di Trump hanno già bollato come dicerie di nessun conto che in un tribunale non avrebbero nessuna rilevanza.