Al Grand Hotel Vesuvio di Napoli arriva il nuovo Executive Chef Emanuele Petrosino
Tradizione e rispetto della materia prima cercando di emozionare non solo il palato ma anche il cuore, questa la filosofia di Petrosino a cui impronterà il nuovo progetto.
Una serata davvero memorabile quella dei giorni scorsi al Grand Hotel Vesuvio, hotel 5 stelle lusso del lungomare partenopeo per dare il benvenuto all’Executive Chef Emanuele Petrosino. Per l'occasione sul Roof Garden al nono piano dell'albergo, dedicato ad Enrico Caruso, che elesse il Vesuvio a sua casa, da cui si può ammirare uno splendido panorama del Golfo di Napoli, si sono ritrovati per il cocktail di benvenuto un nutrito numero di amici del Vesuvio insieme agli chef stellati campani. Tra le stelle campane presenti, gli chef: Nino di Costanzo (Danì Maison, Ischia), Lino Scarallo (Palazzo Petrucci, Napoli) e Peppe Aversa (Il Buco, Sorrento); inoltre le eccellenze gastronomiche e ambasciatori del territorio: Stefano Mazzone del Grand Hotel Quisisana di Capri, La Braceria Bifulco di Ottaviano e Vincenzo Piccirillo con le pizze fritte dell’Antica Friggitoria Masardona di Napoli. Innovazione e tradizione sono da sempre la filosofia gastronomica del grand hotel, senza dimenticare la salute del consumatore.
«Tradizione e rispetto della materia prima cercando di emozionare non solo il palato ma anche il cuore !», questo il concetto di ristorazione di Petrosino, già stella Michelin a “I Portici” di Bologna e subito dopo al “Bianca sul Lago” a Oggiono. Emanuele Petrosino, di origini campane, provvederà a riorganizzare e valorizzare le cucine dell’intera struttura alberghiera. «Vesuvio per me vuol dire casa - ha dichiarato Petrosino - essendo cresciuto alle sue pendici. La mia “nuova crescita” mi ha spinto a delle nuove pendici: quelle del Grand Hotel Vesuvio, un’istituzione di storia e ospitalità. Il nostro progetto, fortemente voluto dal dott. Maione, è un progetto a lungo termine, che punta a modernizzare sì la visione gastronomica, ma mantenendo vive le tradizioni. Il fulcro di quest’ultima sarà la ricerca continua dell’apprezzamento degli ospiti, in primis, e della critica gastronomica».
La brigata di cucina del Vesuvio con Giovanni Marzano, head chef dell’albergo e Francesco Verde, restaurant manager, hanno accolto con entusiasmo l’arrivo di Petrosino, che ha rielaborato e supervisionato tutto l’aspetto food del Grand Hotel Vesuvio: il ristorante Caruso, al nono piano; il magnifico Sky Lounge Solarium & Cocktail Bar del decimo piano; La Vesuvietta Bar Bistrot. Scienza, sapori e salute, questo il connubio messo in campo dal Grand Hotel Vesuvio nel corso dell’evento, un happening nel quale le eccellenze della gastronomia e del sapere hanno dato il benvenuto all’Executive Chef Petrosino. Il Vesuvio è l’unico albergo della città di Napoli, forte di oltre 140 anni di storia, ad essere membro della prestigiosa catena internazionale di hotel di lusso indipendenti “The Leading Hotels of the World”. Con l’arrivo di Petrosino il Grand Hotel Vesuvio ha voluto dare una svolta alla filosofia gastronomica di tutte le cucine dell’hotel nel segno dell’innovazione ma conservando la tradizione.
La straordinaria ospitalità dello splendido albergo ha voluto unire qualità e professionalità delle eccellenze culinarie e degli chef stellati campani offrendo agli ospiti un viaggio tra i sapori della regione Campania. Al magnifico Sky Lounge Solarium & Cocktail Bar sul tetto dell’albergo, Emanuele Petrosino ha raccontato alcune esperienze del nuovo percorso gastronomico del Grand Hotel Vesuvio che comprende piatti come “Cerasella di mare” e “La Cassetta m’briaca”, nonché “Elisir d’amore”, creazione ispirata al tenore Enrico Caruso ed alla sua ricetta dei Bucatini alla Caruso, realizzata con spaghettone Gerardo di Nola, aglio, olio, peperone, zucchine e basilico. «Abbiamo fortemente voluto abbracciare questo progetto che da tempo avevamo in mente con lo spirito di innovare tutto il reparto del food conservandone la tradizione ed offrire una scelta gastronomica sempre più soddisfacente ai nostri ospiti. In seguito all’incontro con Emanuele Petrosino - ha spiegato Massimo Maione, amministratore delegato del Grand Hotel Vesuvio - avendone apprezzato talento e doti umane abbiamo ritenuto fosse il momento giusto e la persona giusta per investire in questo progetto. Il Vesuvio è sempre stata la nostra casa, siamo cresciuti amando e vivendo questa struttura in maniera quasi maniacale, curandone anche il minimo dettaglio proprio come se fosse il salotto di casa nostra. Siamo certi che grazie alla visione professionale del nostro executive chef ed alla serietà del progetto cui oggi brindiamo, il Grand Hotel Vesuvio legherà al nome di Emanuele Petrosino nuove, belle ed importanti pagine della sua lunghissima storia».
Ci ha colpito la persona e il talento non miriamo alla stella, se verrà la prenderemo, la nostra missione principale è soddisfare la nostra clientela e valorizzare il nostro patrimonio portandoci nel futuro, ha commentato Maione. Mariaclaudia Cardinale, general manager del Grand Hotel Vesuvio ha sottolineato: «Era già da qualche anno che l’albergo sentiva l’urgenza di riorganizzare e valorizzare la sua proposta ristorativa. Tuttavia, sinora non si era mai riusciti ad identificare una strada convincente da percorrere, un progetto che non si esaurisse in una mera operazione di marketing, di temporanea promozione commerciale. Confrontandoci con Emanuele Petrosino abbiamo compreso di aver individuato un grande professionista dinamico e determinato ma soprattutto una persona di altissimo profilo umano. La passione, la serietà e l’incrollabile dedizione con cui sta ridisegnando l’intera offerta ristorativa del Vesuvio sono riuscite in pochissime settimane a vivificare e stimolare lo spirito dell’intero team F&B dell’albergo. Beninteso, siamo solo all’inizio di un lungo viaggio: il nostro obiettivo è realizzare un progetto sostenibile e solido che culmini con la creazione di una valida ed originale proposta fine dining».
Il fine dining rappresenta un'esperienza culinaria completa, che coinvolge tutti i sensi e offre un servizio impeccabile in un ambiente raffinato. Si tratta di un'esperienza che stimola il palato, ma anche la vista, l'olfatto e persino il tatto, ogni dettaglio, dal piatto servito alla presentazione artistica, viene studiato per creare un'esperienza sensoriale unica. Nel corso della serata si è poi parlato della sinergia con il corso di laurea triennale in Scienze Gastronomiche Mediterranee dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, che ha compiuto 800 anni. La ricchezza della gastronomia campana per essere adeguatamente valorizzata è entrata infatti anche nelle aule didattiche. Il professore Raffaele Sacchi, docente di Agraria all’Università degli Studi di Napoli Federico II è il coordinatore del Corso di Laurea. Sacchi ha evidenziato come il percorso formativo è rivolto ad educare professionalità nell’ambito di tutta la filiera gastronomica: «I laureati in Scienze Gastronomiche Mediterranee sono esperti di gestione, controllo qualità, comunicazione e marketing delle filiere dei prodotti enogastronomici - ha dichiarato Raffaele Sacchi - in grado di contribuire alla progettazione e valorizzazione dell’offerta, alla sostenibilità della ristorazione e al benessere del consumatore”.
“Le Stelle campane illuminano il Vesuvio” - Cocktail di benvenuto
- Air Bag con burro salato e alici del Cantabrico
- Finto pomodoro ripieno di pappa al pomodoro
- Gambero, bufala e ciliegie
- Caprese morbida
- Olive di tartare di frisona
- Crescentina con coppa
- Friselline con tonno, mozzarella e foglie di capperi
- Tortello di ricotta ai pomodori e basilico
- Nocciola-Fior di fragola-Delizie al limone-Piccoli babà crema amarena