Era il 6 ottobre del 2020: lasciava questa terra uno dei più grandi chitarristi della storia. Edward Lodewijk van Halen. Era a un passo dall’essere il miglior chitarrista di tutti i tempi, non poteva che chiamarsi Eddie Van Halen.
Grazie per i riff, gli assoli, i bei tempi, l’energia, la grinta, i fantastici show e quel sorriso… quello sguardo da “Porto io il whiskey per la festa di stanotte e non mi serve il bicchiere perché basta la bottiglia”. Il lavoro di Edward Van Halen ha fatto felice il mondo molto più di quanto lui stesso potesse intuire.
Il quinto Van Halen, di Mimmo Parisi
Lo scrittore Mimmo Parisi ha voluto ricordare Eddie con un romanzo ispirato al mondo del rock. Il libro si intitola Il quinto Van Halen (LINEA-R, pag. 199). Il plot dello scritto parte da un’ipotesi originale. Prevede che la band dei Van Halen, alla fine degli anni settanta quando esplosero con il loro debut album, fossero in cinque.
Nessuno ha saputo mai niente di quella storia. Ci sono pochissime tracce in giro. E quelle consultabili hanno tutta l’aria di essere delle leggende che aleggiano nell’ambiente della musica alternativa. Niente di sicuro. Per i fan che amano il giallo, ecco una narrazione appassionante.