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TRISTE DECLINO DI UNA DEMOCRAZIA. La guerra di Mario Monti, i giustizieri mediatici ed altre bassezze

Quando le dichiarazioni sempre più esplicite di incitamento all’odio provenienti dai personaggi che gestiscono potere politico e mediatico rimangono impunite, si rivela il vero intento di un governo.

Che un senatore a vita, già “premier” come Mario Monti, dichiari senza esitazioni che «bisogna trovare modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione», dopo quasi due anni di censura informativa già durissima, richiede giustizia. Queste affermazioni eversive devono essere stigmatizzate, fermate e punite e prima o poi lo saranno.

Non c’era necessità che ce lo ricordasse il senatore, che in stato di guerra, il governo mente, l’ultima volta che accadde in Italia fu nel periodo 1940 / 1943, quando si propagandavano le sconfitte di guerra (quella vera), come grandi vittorie. Si dovrebbe ricordare come finì, il sig. Mario Monti, finì in una tragedia che avrebbe dovuto servire di monito per tutti.

Ma a quale guerra si riferisce l’ex premier, quella che vorrebbe dichiarare contro il popolo italiano? Cos’altro si vuole censurare per conclamare la dittatura di fatto? Cosa si cela dietro un governo che ha paura della verità e vuole censurarla? Cosa si vuole evitare che il popolo venga a conoscere? Forse dei tantissimi effetti collaterali gravi (con molte morti) “senza nessuna correlazione” avvenuti dopo la inoculazione del siero sperimentale? O si vuole evitare che si sappia che il “vaccino” non immunizza e si continua a nascondere l’esistenza di cure efficaci,  che il green pass, sia super che normale, in termini di misura sanitaria è una contraddizione che si giustifica solo come provvedimento politico di controllo della persona.

I provvedimenti governativi degli ultimi due anni hanno sospeso per decreto molti diritti costituzionali principali, compresi quelli relativi alla tutela della privacy della persona. E ciò non andrà a punire solo i cosiddetti “no vax”, questa onda frenetica di autoritarismo di regime colpirà tutto il popolo italiano.

Il folle sistema concepito per annullare ogni verità, illudendo quasi tutti che si potesse tornare ad una normalità “pre-Covid” solo sottoponendosi alle dosi di siero, è stato utilizzato con l’evidente intento di modificare per sempre il rapporto tra stato e cittadini in tutti gli ambiti. I persistenti incitamenti all’odio divulgati dalle massime autorità nei confronti dei dissidenti hanno lo scopo di distrarre dal progetto in atto e il lasciapassare diventa sempre più il principale mezzo di controllo: passo dopo passo, ricatto dopo ricatto, il popolo è stato disposto all’obbedienza totale e, cosa sconcertante, non se ne è accorto.

Hanno adottato il paradigma della “rana bollita” nei confronti del popolo italiano, che non sta ancora concretizzando cosa significa essere nell’orrendo calderone delle imposizioni forzate. Spetta di dovere e diritto ad ognuno di noi aprire gli occhi e non rassegnarsi ad un futuro fosco.

Dovere e diritto di denunciare apertamente chiunque tenti di imporre un governo che ricatta ed incita all’odio, ed è  sufficiente vedere i curriculum vita di questi illustri personaggi per capire quanto siano lontani dagli interessi dei cittadini che stanno governando (o usando).

Le dichiarazioni di Mario Monti rappresentano la tracotanza di chi può finalmente esprimere i propri sentimenti sapendo di rimanere impunito, così come tanti altri in parallelo, come l’istigatore mediatico Matteo Bassetti («Per queste persone è necessario l'obbligo vaccinale, quello serio, quello per cui i carabinieri ti vengono a prendere a casa»). La schiera dei castigatori è molto ampia. Almeno in questo frangente natalizio placassero le loro ire e le loro frustrazioni e si rassegnassero, prima o poi, anche se non tutte, le bugie verranno smascherate e i carabinieri andranno a prendere a casa solo chi merita di essere arrestato.

Articolo di Gabriele Catozzi

Autore new sati engineering
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