Siamo arrivati al periodo di compilazione e presentazione della Dichiarazione dei Redditi e come ogni anno sono partiti gli spot televisivi volti a sollecitare il "voto di preferenza" in favore della CCAR in occasione della ripartizione dei fondi assegnati.

Si badi bene, si tratta di un voto di "preferenza" per la ripartizione di una cifra STABILITA: ossia l'8x1000 del gettito totale dell'IRPEF, e non come quasi tutti credono, l'espressione della volontà del singolo contribuente di destinare l'8x1000 delle SUE tasse allo Stato o a una confessione religiosa tra quelle indicate, perché venga utilizzato per opere di beneficienza.

Questo, tra l'altro, mette completamente fuori dai giochi chi non esprime alcuna preferenza dato che poi la ripartizione avverrà tenendo presente esclusivamente coloro che tale preferenza hanno espresso.

Ma aldilà del meccanismo, già di per se ingannevole, escogitato a suo tempo dall' ineffabile Tremonti, resta l'inganno messo in atto dalla CCAR. Infatti gli spot TV lasciano chiaramente intendere che IL TOTALE delle somme percepite dalla CCAR viene utilizzato per opere umanitarie, mentre al contrario, dai rendiconti della CEI risulta che solo un 20/25 per cento di queste somme viene utilizzato per la beneficienza (e tra l' altro in assenza di qualunque controllo) mentre il resto serve solo a far funzionare la baracca.

Lo facesse un privato qualunque verrebbe denunciato, come accadde anni fa alla Croce Rossa Italiana con un tribunale che sancì il principio che se si sollecitano donazioni per i terremotati i soldi raccolti devono andare ai terremotati e non devono essere destinati ad altri scopi. 

 E in effetti anni addietro, il CODACONS denunciò la cosa alla "authority" competente, la quale se ne lavò bellamente le mani (paura dell'inferno?) sostenendo che, non trattandosi di pubblicità commerciale, non aveva titolo per intervenire.

Come dire: se ti frego sul commerciale vado in galera se ti frego sulla beneficienza no!

Meditate gente, meditate.