Il blog delle stelle non lo dice, così come non lo dicono neppure le pagine social del movimento, quelle di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista... che Beppe Grillo è esausto.

Beppe Grillo lo ha fatto sapere ieri, pubblicando un post sul proprio blog, rivolgendosi al Partito Democratico con queste parole:

"Mi rivolgo al Pd. Alla base dei ragazzi del Pd, è il vostro momento questo, abbiamo un'occasione unica, Dio mio, unica. E allora cerchiamo di ricompattare i pensieri, di sognare un attimo a dieci anni con la visione".

Ma non solo. Grillo nel suo messaggio si è rivolto soprattutto al Movimento 5 Stelle, ai vertici del movimento, Di Maio in testa (pur senza citarlo):

"Sono esausto. Abbiamo da progettare il mondo, invece ci abbruttiamo... e le scalette e il posto lo do a chi e i dieci punti, i venti punti... basta! ...Questa pena che vedo, questa mancanza di ironia... dovete sedervi a un tavolo e essere euforici perché appartenete a questo momento straordinario di cambiamento".



Silenzio da parte dei 5 Stelle alla strigliata di Grillo. L'unico che gli ha risposto, indovinate chi è? Nicola Zingaretti!


È ormai evidente che Di Maio e il suo codazzo di yesmen nelle gerarchie dell'Utopia grillina occupano adesso, ben che vada, le ultime fila... ed è giusto così, perché hanno dimostrato che il movimento delle idee e dei contenuti è diventato grazie a loro la replica della DC di Massimiliano Cencelli, e dopo essere essersi fatto prendere per il naso (ma soprattutto per il ....) da Salvini e dalla Lega.

Adesso Di Maio vuol far vedere di essere qualcuno e di contare qualcosa... e dopo il primo scapaccione ricevuto da Grillo che aveva "elevato" Conte ad esempio di grillino doc, capo di fatto del MoVimento senza neppure esservi iscritto, Di Maio ha voluto ricordargli che lui, prima di tutto e di tutti, è ancora il capo politico e che, come tale, è lui a "comandare".

Per questo, Grillo si è detto esausto...

Ed in fondo, ben gli sta. Perché è lui, insieme al "mitico" e tanto osannato Casaleggio padre prima e al Casaleggio figlio poi, che ha propagandato un movimento anarchico dove tutti sono uguali in teoria, ma dove l'uguaglianza consiste di fatto nel fare ciò che il capo (Grillo) impone.

Ed è per questo che, nel corso degli anni, le persone più intelligenti, con la mente aperta, coerenti e non ipocrite, che credevano nella libera discussione e nello scambio di idee per portare avanti contenuti e programmi logici e realmente utili dal MoVimento se ne sono andati o sono state cacciate.

A Grillo erano utili gli ominicchi del sissignore, ma adesso pure lui si è accorto che con loro l'Italia non si cambia, perché movimento o non movimento, a quelli interessano soprattutto poltrone e potere... proprio come i democristiani di una volta.

Ma adesso Grillo riuscirà a liberarsi di gente dello "spessore" di Di Maio e compagnia o ne rimarrà prigioniero?