Il governo delle Bahamas si dice sicuro che il fallimento della società di scambio di criptovalute FTX non danneggerà l’economia del Paese.
Il problema è che ne sta danneggiando la reputazione, ora che fioccano le accuse di aver controllato in maniera negligente le attività della compagnia, che si era espansa anche a livello immobiliare nell’arcipelago caraibico.
Le accuse degli americani vengono però rispedite al mittente dal ministro degli Esteri Fred Mitchell, secondo cui gli scandali finanziari avvenuti “proprio sotto il naso” delle autorità di Washington, sul genere di Enron e Bernie Madoff, tolgono ogni credibilità agli USA. L’agenzia di rating Standard & Poor’s non vede “effetti materiali avversi” per le Bahamas e mantiene la sua valutazione B+ con prospettiva stabile.
Il mondo delle criptovalute però è molto scosso dal fallimenti di FTX e così lo sono i suoi rappresentanti nei Caraibi, che vedono sfumare il sogno di una nuova fiorente economia per tutta la regione.
Il premier della Bahamas Phillip “Brave” Davis dice di aver posizionato il Paese come “giurisdizione di punta” per i patrimoni digitali e non vuole modificare questa impostazione.