Istat, il commercio estero con i Paesi extra UE27 a settembre 2024
A settembre, l'Istat stima il dato congiunturale dell'interscambio commerciale con i Paesi extra UE27 in calo in entrambi i flussi, più marcata per le importazioni (-1,5%) rispetto alle esportazioni (-0,4%).
Il calo mensile delle esportazioni è attribuibile alle minori vendite di energia (-14,3%) e di beni di consumo non durevoli (-4,9%); quello delle importazioni, invece, è dovuto alla riduzione degli acquisti di energia (-7,6%), beni strumentali (-3,6%) e beni intermedi (-1,5%).
Nel terzo trimestre 2024, rispetto al precedente, l'export si riduce del -1,9%, con diminuzioni in tutti i comparti, eccetto i beni intermedi (+1,8%). Nello stesso periodo, l'import registra una lieve flessione (-0,1%), risultato di dinamiche contrastanti: aumentano le importazioni di beni di consumo durevoli (+4,8%), beni intermedi (+2,3%) ed energia (+1,6%), mentre calano quelle di beni di consumo non durevoli (-5%) e beni strumentali (-1%).
Su base annua, rispetto a settembre 2023, l’export si riduce del -2%, mentre era -6,8% ad agosto. Tale flessione è causata principalmente dal calo delle vendite di energia (-48,6%) e beni strumentali (-6,7%); crescono invece le esportazioni di beni di consumo durevoli (+15,2%) e non durevoli (+4,7%) e di beni intermedi (+1,0%). L'import registra una flessione annua del 6,2%, spiegata interamente dalla riduzione degli acquisti di energia (-32,0%).
A settembre, il saldo commerciale con i Paesi extra UE27 è positivo, pari a +3.657 milioni di euro (+2.817 milioni nello stesso mese del 2023), raggiungendo 45,3 miliardi di euro, rispetto ai 28,7 miliardi nei primi nove mesi del 2023. Il deficit energetico (-3.926 milioni) è inferiore rispetto all'anno precedente (-5.493 milioni), mentre l’avanzo nel commercio di prodotti non energetici si riduce, passando da 8.310 milioni di settembre 2023 a 7.583 milioni di settembre 2024.
Le esportazioni verso Stati Uniti (-13,4%), Giappone (-12,3%) e Cina (-5,2%) registrano una flessione annua, mentre aumentano quelle verso Svizzera (+18,3%), Turchia (+17,3%) e paesi OPEC (+10,2%).
Le importazioni dai paesi OPEC (-38,1%) mostrano una forte contrazione su base annua; calano anche gli acquisti dal Regno Unito (-25,7%), India (-17,9%), Svizzera (-14,8%) e Stati Uniti (-11,5%). In controtendenza, crescono le importazioni dagli altri principali partner extra UE27, con gli aumenti maggiori registrati per i paesi ASEAN (+25,6%) e Cina (+20,9%).