Gli sbarchi di migranti in Italia a gennaio 2023? Circa 10 volte in più rispetto al 2021 e al 2022
I due megafoni dell'ultradestra dello Strapaese, Meloni e Salvini, hanno smesso da qualche tempo di parlare di sbarchi. È vero, parlano di migranti e ong e del loro sciagurato decreto sicurezza... ma si guardano bene di parlare di sbarchi.
In passato, il loro bersaglio era la ministra Lamorgese, sia nel governo Conte 2 che nel governo Draghi, accusata di essere lassista nei confronti della gestione migranti e dei salvataggi in mare da parte delle navi umanitarie.
L'attuale governo post-fascista a guida Meloni ha iniziato ad operare a partire dall'ultimo giorno di ottobre 2022. Pertanto, vediamo qual è stato, da allora, il numero di migranti sbarcato in Italia, da novembre ad oggi, confrontato con quello dei dati precedenti, in base a quelli forniti dal Viminale:
novembre
2020: 5.360
2021: 9.517 (governo Draghi)
2022: 9.058
dicembre
2020: 1.591
2021: 4.534
2022: 10.799 (governo Meloni)
gennaio (fino al giorno 5)
2021: 265
2022: 368
2023: 2.556 (governo Meloni)
In un articolo pubblicato ieri da uno degli sgangherati quotidiani che supportano gli estremisti della destra da Strapaese, il Giornale, ci viene detto che il 2022 è stato uno degli anni più difficili sul fronte migratorio e che, a tal proposito, i dati "inchiodano la sinistra dell'accoglienza".
Nel 2022, in Italia, non c'era un governo di sinistra, ma uno dei tanti governi definibili di unità nazionale, guidato dall'ex banchiere Draghi (evidentemente un compagno, secondo il Giornale), supportato da una maggioranza di cui facevano parte Lega e Forza Italia, i due partiti che adesso supportano il governo Meloni.
"Nel 2016 - riporta il Giornale - era andata ancora peggio, con 181.436 persone arrivate lungo le nostre coste. Numeri del biennio più critico sul fronte degli sbarchi, con dati poi ridimensionati soltanto a partire dal 2018. L'anno cioè del passaggio di consegne al Viminale tra Marco Minniti, fautore del codice di comportamento delle Ong e del memorandum con la Libia, e Matteo Salvini, leader della Lega che dell'immigrazione ne ha storicamente fatto un proprio cavallo di battaglia.In quel 2018 il numero delle persone sbarcate è sceso a 23.370, per toccare poi il minimo nel 2019 con 11.471 migranti approdati in Italia. Da allora si è assistito a un graduale aumento dei dati, rimasti però sempre lontani dalla soglia critica dei centomila. In particolare, nel 2020, anno della fase più acuta della pandemia, sono stati conteggiati 34.154 migranti sbarcati, nel 2021 invece il dato è arrivato fino a 67.034".
In realtà, il numero degli sbarchi era iniziato a calare progressivamente a partire dalla seconda metà del 2017, da quando, cioè, erano iniziati ad arrivare i finanziamenti dell'Italia ai trafficanti libici (è questo, fuor dai denti, il succo dell'ormai noto colpo di genio dell'allora ministro dell'Interno Minniti) che hanno fermato gli sbarchi trattenendo i migranti nei lager lungo la costa tripolitana.
I finanziamenti alla Libia sono continuati, ma nel frattempo in Libia sono cambiate le condizioni politiche, con gli attuali rappresentanti delle istituzioni che non hanno più i rapporti e il controllo che avevano in precedenza con i trafficanti... non bisogna avere un master in relazioni internazionali per comprendere banalità tanto evidenti.
Un politico senza scrupoli come Salvini ha utilizzato tale congiuntura per cercare di dimostrare che i suoi provvedimenti sulla "sicurezza" siano stati determinanti nel fermare gli arrivi, soprattutto, dal nord Africa, ma i dati raccontano tutt'altro, nonostante dei fogliacci come il Giornale cerchino di negarlo.
L'ultimo provvedimento sui flussi migratori, un dispetto post-fascista alle ong a supporto della propaganda ultranazionalista di Fratelli d'Italia e Lega, non ferma gli arrivi sulle coste italiane, come ci dicono i dati di fine dicembre ed inizio gennaio. Che vuol dire? Che il presunto fattore di traino (pull factor) sbandierato dai post-fascisti, di cui ciclicamente parla anche l'agenzia Frontex (per i più distratti, dichiarazioni in tal senso risalgono almeno al 2016), è una evidente stupidaggine.
L'unico fattore di traino sono le condizioni climatiche... ma questo non è conveniente farlo sapere, almeno finché un Meloni o un Salvini qualunque non troveranno il modo e la faccia tosta per rivenderlo nella loro propaganda, visto che al momento non è conveniente dire che il bel tempo è di sinistra.