È tempo di stadi. Per le squadre di calcio investire sullo stadio è ormai diventato ormai un fattore irrinunciabile nella gestione di un club che, va ricordato, rispetto a quanto avveniva in passato è diventato un'azienda complessa e complicata da mandare avanti.

Così anche la struttura dove si gioca è diventato uno strumento che può produrre fatturato e utili, se gestito in autonomia e adeguato alle rinnovate esigenze degli spettatori che devono essere facilitati il più possibile per andarvi, invece che assistere alla partita comodamente seduti su un divano.

Gli ultimi esempi? Real Madrid, Inter e Milan.

Dopo aver rinunciato ai 400 milioni di euro per 10 stagioni offerti dal fondo sovrano di Abu Dhabi, proprietario della compagnia petrolifera spagnola Cepsa, che voleva sostituire con il proprio marchio il nome Santiago Bernabeu, il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, chiederà a breve ai soci del club l'autorizzazione per contrarre un finanziamento fino ad un importo di 575 milioni di euro, ripagabile in 35 anni, per ristrutturare l'attuale impianto in un tempo che dovrebbe durare tra i tre e i quattro anni.

Il rifacimento del Bernabeu, che prevede l'installazione di una copertura retrattile, che servirà anche come barriera acustica, comprenderà anche una ristrutturazione degli oltre 36mila metri quadrati che circondano lo stadio.


Inter e Milan, sembrano, anche loro, percorrere la stessa strada del rifacimento, solo che San Siro appartiene al Comune. Quindi, la notizia è che le due milanesi si sarebbero accordate per avere in concessione lo stadio Meazza per 99 anni, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport.

L'ostacolo per dare il via alla trattativa sarebbe presentato solo dalla cifra da quantificare per versare nelle casse del civico 2 di Piazza della Scala, rispetto agli attuali 7 e passa milioni di euro che le due società annualmente pagano.