La pressione sui servizi ospedalieri è in diminuzione, sebbene rimanga ancora oltre la soglia critica in tre Regioni; la stima dell'indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici, rimane stabile e al di sotto della soglia epidemica.

Continua la diminuzione dell'incidenza sull'intero territorio nazionale che però resta ancora elevata, e non consente solo una gestione basata sul contenimento ovvero sull'identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.

La ormai prevalente circolazione in Italia della variante B.1.1.7 (nota come variante inglese) e la presenza di altre varianti che possono eludere parzialmente la risposta immunitaria, richiede di continuare a mantenere particolare cautela e gradualità nella gestione dell'epidemia.

È ancora necessario, pertanto, ridurre il numero di nuovi casi anche attraverso le misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale e proseguire la campagna vaccinale per raggiungere rapidamente elevate coperture nella popolazione.


Punti chiave:

Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 3 – 09 maggio 2021. Per i tempi che intercorrono tra l'esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l'infezione nella seconda metà di aprile.

Questa settimana continua il calo nell'incidenza settimanale (103 per 100.000 abitanti (03/05/2021-09/05/2021) vs 127 per 100.000 abitanti (26/04/2021-02/05/2021) dati flusso ISS). La campagna vaccinale progredisce sempre più velocemente, ma l'incidenza resta elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il contenimento dei nuovi casi.

Nel periodo 21 aprile – 04 maggio 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,86 (range 0,74– 0,94), in diminuzione rispetto alla settimana precedente, e sotto l'uno anche nel limite superiore. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell'Rt riportato si rimanda all'approfondimento disponibile sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037).

Nessuna Regione è classificata a rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020 per la terza settimana consecutiva. Quattro Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui nessuna ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) mentre le altre Regioni/PPAA hanno una classificazione a rischio basso. Due Regioni (Molise e Umbria) hanno un Rt puntuale maggiore di uno, ma con il limite inferiore sotto l'uno. Tutte le Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.

Scende il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (3 Regioni/PPAA vs 5 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sotto la soglia critica (23%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 2.423 (04/05/2021) a 2.056 (11/05/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente (24%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 18.176 (04/05/2021) a 14.937 (11/05/2021).

Le Province Autonome (Bolzano e Trento) e la Regione Veneto riportano una allerta di resilienza, nessuna riporta molteplici allerte.

Si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (19.619 vs 24.397 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in aumento (40,3% vs 38,6% la scorsa settimana). Stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38%,0 vs 38,3%). Infine, il 21,7% è stato diagnosticato attraverso attività di screening.