PREMESSA

Le "campagne anti-fumo" pare non abbiano riscosso il successo sperato. I messaggi non sono passati. In Italia ad oggi si contano 11 milioni di fumatori. Circa il 20% della popolazione.

Si ingloba, come parte del problema, l'avvento nell'ultimo decennio sul mercato dei prodotti alternativi al fumo tradizionale, quali i vaporizzatori personali (comunemente chiamati sigarette elettroniche) ed i riscaldatori di tabacco

Piuttosto che vederli come un contributo alla riduzione dei fumatori in Italia, in quanto strumenti a rischio ridotto (in special modo i vaporizzatori personali), sono visti come significativa parte del problema.

Nonostante gli sforzi fatti fino ad oggi, e siano ormai circa 15 anni che tali prodotti sono commercializzati ed utilizzati, pare le istituzioni non abbiano chiaro lo scopo. Infatti insistono sui soliti metodi, che visto anche lo scarso interesse verso lo "smettere di fumare" , risultano nella maggioranza dei casi fallimentari.

Oltre che fallimentari nocivi? Era il caso di Champix noto farmaco utilizzato per la cessazione del vizio del fumo, che non più tardi di un anno fa, subì il ritiro di lotti dal mercato causa la presenza dell’impurezza N-nitroso-vareniclina (è una nitrosamina, ricordano le Agenzie regolatorie, e le nitrosamine sono classificate come probabili cancerogeni per l'uomo, possono essere presenti a livelli molto bassi nell'acqua e negli alimenti, compresi gli insaccati e la carne grigliata, i latticini e le verdure) al di sopra dei livelli di assunzione giornalieri accettabili.


QUALE SOLUZIONE RESTEREBBE SECONDO LE ISTITUZIONI PER LA LOTTA CONTRO IL FUMO
?

A parte le solite indicazioni, che legano la cessazione del vizio del fumo alla sola forza di volontà, eventuali aiuti farmacologici e campagne di sensibilizzazione...Ottimo! Parliamo delle immagini presenti oggi sui pacchetti delle sigarette? Parliamo di vietare la vendita dei prodotti del tabacco ai minori? Visti i numeri e la sensibile diminuzione dell'età media di chi inizia a fumare, sicuramente la colpa è da attribuire al "fumo elettronico"...

Quindi non si parla di soluzioni ma di colpe. Facile! 


COSA POTREBBE ESSERE FATTO MA MEGLIO EVITARE...

Strumenti, quali i vaporizzatori personali, hanno enormi potenzialità per ridurre le complicazioni e mortalità legate al fumo tradizionale. Andrebbe però educare al corretto utilizzo. Invece?

Invece meglio stringere la morsa intorno a questi prodotti, è più semplice per importanti aspetti. Legati alla salute pubblica? Parrebbe strano...

Strano perché l'Italia non pare essere un paese che investe in termini di Pubblica Sanità. I riscontri di tutti i giorni lo dimostrano. I dati lascerebbero il tempo che trovano. L'Italia è tra i maggiori esportatori di tabacco, Philip Morris ha fatto grossi investimenti, infatti nei video di "sensibilizzazione" , ben ci si guarda dal citare la categoria dove il loro prodotto di punta è a farla da padrone. Parliamo di IQOS ed i riscaldatori di tabacco.

Cito un video recente, uscito dal "genio" della Fondazione Umberto Veronesi, il cui contenuto allontana il fumatore recidivo da ogni tipo di scelta alternativa e meno dannosa rispetto al fumo tradizionale, trascurando gli sforzi e studi di realtà come il CoEHAR, che impiegano quotidianamente per confermare la ridotta nocività dei prodotti alternativi convenzionali. 


DOVE STA LA VERITA'
?

A voi ogni giudizio. La verità assoluta non esiste. L'unica verità è che respirare aria pulita sia la soluzione più sicura. Ma, visti i numeri dati dalla OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che riportando ad oggi 8.000.000 di morti per cause fumo-correlate, sistemi a danno ridotto come le sigarette elettroniche sarebbero un considerevole aiuto e non un problema, se si investisse tempo e denaro ad educare all'utilizzo ma, come detto pocanzi, siamo molto lontani dal volerlo fare... 

Brave istituzioni. Grazie!