L’ 8 Dicembre, al Foro Romano, l’attore Franco Nero ha recitato alcuni  testi del poeta Gabriele Tinti ispirati alle opere d’arte, ai miti e alle leggende della Fonte Giuturna del Foro. 

Carlo Marino intervista Gabriele Tinti

La fonte di Giuturna (in latino "Fons Iuturnae") era una sorgente sita nel Foro Romano, tra il tempio dei Càstori e la casa delle Vestali.

La fonte era tra le più antiche e importanti della città e sgorgava ai piedi del Palatino. Giuturna era una ninfa sorella di re Turno, divinizzazione della fonte stessa, come spesso accadde nel mondo antico.

Franco Nero legge Gabriele Tinti

L’evento di oggi si colloca nella serie “Canti di pietra” al Foro Romano che, dopo il successo, tra gli altri, della performance di Alessandro Haber al Museo Palatino, e di Michele Placido, presso Portico degli Dèi Consenti nel Foro Romano, alle pendici del Campidoglio, ha visto l’attore Franco Nero recitare i versi ispirati alla famosa Fonte ai piedi del Palatino.

“Canti di pietra” rientra nel più complesso “Rovine”, progetto di Gabriele Tinti che raccoglie una serie di letture dal vivo recitate di fronte alla statuaria classica.


Gabriele Tinti è nato e cresciuto a Jesi da genitori originari di Barbara (entrambi in provincia di Ancona). L’opera di Tinti canta il tema della morte e della sofferenza ed è per lo più composta nella forma di una poesia ecfrastica ed epigrammatica. L'umanità cantata nelle sue poesie è quella drammatica degli antichi eroi, dei pugili, dei suicidi e dei disabili. Fonte di ispirazione sono i lirici greci Archiloco e Teocrito, i romantici Percy Bysshe Shelley e John Keats e i poeti russi Sergej Esenin e Aleksandr Aleksandrovič Blok. Nel 2018 il suo progetto di poesia ecfrastica è stato insignito del Premio Montale “Fuori di Casa” con una cerimonia al Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps.