Il sindaco di Parma ha proprio deciso: caro M5s, ti dico bye bye. Lo strappo ufficializzato oggi non è altro che la cronaca di un addio annunciato; del resto, è dai tempi della sua sopensione che Pizzarotti e sofferente ed insofferente.

Con lui, la diaspora si fa consistente: tutti gli esponenti del Consiglio Comunale (ovvero la maggioranza) hanno deciso di seguire le orme del primo cittadino, e le defezioni diventano tante.

IO SONO UN UOMO LIBERO

Ci tiene a sottolinearlo, Pizzarotti, e rincara: "e da uomo libero, non potevo che andarmene". Una critica per nulla sottintesa, anzi chiaramente espressa. 

Ma non è ancora soddisfatto, il buon Federico: sono tanti i macigni che nelle scarpe gli danno noia.

A partire dagli ideali della prima ora: "Non sono io ad essere cambiato, nè gli ideali che hanno mosso il movimento fin dai suoi esordi. A cambiare è stato proprio lui, l'M5S, e io non mi riconosco più in ciò che è diventato".

Accipicchia, non c'è che dire, il Direttorio, Grillo e Di Maio in testa, avranno una bella gatta da pelare, per formulare una risposta degna di nota.

UN MOVIMENTO PRIVO DI AUTOCRITICA NON PUO' GOVERNARE

Rincara la dose, Pizzarotti: ai pentastellati, l'autocritica difetta. Anzi, è stata proprio la vocazione alle critiche - che il sindaco di Parma non ha mai risparmiato - a dare il là alla sua sospensione dal movimento. 

E poi, continua il sindaco, troppi incopetenti mandati nelle stanze dei bottoni. E dove invece gli esponenti M5s sono stati chiamati a governare, con buoni risultati (ovviamente Parma in testa), ecco che si attua la politica dell'estradizione.

Si sente offeso, Pizzarotti, e non lo nasconde: "Mi hanno considerato un disturbatore, per questo sono stato sospeso", sottolinea con forza; e ribadisce ancor di più le incongruenze che ravvisa nel movimento pentastellato: "per governare ci vuole dialogo. Nell'M5s siamo passati dal tutto in streaming al niente in streaming", oppure ai bavagli più o meno consapevoli.

RICANDIDARMI? NON SAPREI

Per ora Pizzarotti non si sbilancia: se valuterà in futuro di ricandidarsi, di certo lo farà attraverso una lista civica, ma niente inciuci con altri partiti, per carità.

Anzi, giusto per dare qualche fastidio in più, la lista civica che vorrebbe fondare potrebbe ancora chiamarsi M5s.

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