Politica

Dovranno esser fatti tornare in Italia anche gli ultimi 7 migranti deportati in Albania


Laura Boldrini (deputata PD):"Altro che "modello da seguire": i centri in Albania sono la storia di un fallimento per cui Giorgia Meloni dovrebbe provare imbarazzo. Sono arrivata oggi a Gjader dove due giorni fa sono stati portati 8 migranti, poi diventati 7 perché uno di loro era un soggetto fragile che non sarebbe dovuto finire qui.Il centro di Gjader sembra un carcere di massima sicurezza sotto una montagna rocciosa, con muri alti 4 metri. All'interno ci sono rinchiuse 7 persone che non hanno commesso alcun reato, neanche quello di immigrazione clandestina perché sono state intercettate in acque internazionali. E per 7 persone ci sono centinaia di lavoratori e agenti delle Forze dell'ordine che sono lì a lavorare, ma non hanno nulla da fare. Una situazione surreale.Si vuol far credere che questa struttura, vuota, possa risolvere il problema dell'immigrazione. Intanto a Lampedusa continuano ad arrivare centinaia di migranti. Tantissimi soldi pubblici spesi in modo scriteriato e richiedenti asilo usati come marionette per un becero spettacolo di propaganda".

Alfonso Colucci (deputato M5s):

Questi i commenti dei due parlamentari dopo che lo scorso fine settimana hanno visitato in Albania le "opere" dell'ingegno Meloniano che ad oggi ospitano addirittura ben 7 migranti (uno è stato fatto ritornare in Italia subito dopo esservi stato trasferito), gli unici degli oltre 3mila (!!!) arrivati nel mese di novembre sulle coste italiane che avevano - secondo il governo - le carte in regola per esservi deportati.

Il guaio è che, in base alla normativa Ue, neppure quei 7 migranti dovranno rimanere nel "gulag" parto dell'accordo Meloni Rama. 

In tal senso, come era già prevedibile, questo lunedì il tribunale di Roma si è espresso sul loro caso, sospendendo il provvedimento di convalida del trattenimento, rimettendo il caso e la decisione alla Corte di giustizia europea.

In una nota, il tribunale spiega che "in ragione del rinvio pregiudiziale, i giudici non si sono pronunciati sulle richieste di convalida, ma hanno dovuto necessariamente sospendere i relativi giudizi in attesa della decisione della Corte di giustizia. La sospensione dei giudizi non arresta il decorso del termine di legge di quarantotto ore di efficacia dei trattenimenti disposti dalla Questura.I criteri per la designazione di uno Stato come Paese di origine sicuro sono stabiliti dal diritto dell'Unione europea. Pertanto, ferme le prerogative del legislatore nazionale, il giudice ha il dovere di verificare sempre e in concreto - come in qualunque altro settore dell'ordinamento - la corretta applicazione del diritto dell'Unione, che, notoriamente, prevale sulla legge nazionale ove con esso incompatibile, come previsto anche dalla Costituzione italiana.Deve essere chiaro che la designazione di Paese di origine sicuro è rilevante solo per l'individuazione delle procedure da applicare; l'esclusione di uno Stato dal novero dei Paesi di origine sicuri non impedisce il rimpatrio e/o l'espulsione della persona migrante la cui domanda di asilo sia stata respinta o che comunque sia priva dei requisiti di legge per restare in Italia". 

Pertanto, dopo la trasferta albanese, anche i 7 migranti provenienti da Egitto e Bangladesh faranno ritorno in Italia... come era già ampiamente scontato.

Scontato anche  il commento di Salvini - evidentemente non ha ancora trovato un'anima pia dotata di enorme pazienza che compassionevolmente gli spieghi i termini della questione - che continua a rilasciare dichiarazioni strampalate come questa:

"Un’altra sentenza politica non contro il governo, ma contro gli italiani e la loro sicurezza. Governo e Parlamento hanno il diritto di reagire per proteggere i cittadini, e lo faranno. Sempre che qualche altro magistrato, nel frattempo, non mi condanni a sei anni di galera per aver difeso i confini…"

È evidente che sia un caso umano... anche se non è chiaro il perché uno nelle sue condizioni ricopra non solo un seggio al Senato, ma addirittura un incarico da ministro.

Autore Fabrizio Marchesan
Categoria Politica
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