Pur riconoscendo gli sforzi profusi dal Governo e dalle Regioni per trovare una soluzione idonea per consentire una nuova missione industriale al sito di Napoli, Whirlpool considera i progetti presentati ancora in una fase non compatibile con le esigenze tempistiche espresse dalla Società che, pertanto, considera il procedimento di licenziamento concluso il 15 ottobre senza alcun accordo.

Questa la nota con cui Whirlpool ha confermato il licenziamento dei 321 dipendenti ancora assunti nello stabilimento di Napoli, dopo che l'ultimo confronto, durato ben 17 ore, che si è concluso nella notte al Mise non ha dato esito.

Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, ha commentato così l'esito della trattativa: "Purtroppo le cose non sono andate come volevamo e da parte di Whirlpool abbiamo registrato una rigidità inamovibile".

Whirlpool mantiene l'impegno a non inviare le lettere di licenziamento fino al 22 ottobre, in attesa della decisione del Tribunale del lavoro che dovrà esprimersi sulla causa intentata dai sindacati per invalidare i licenziamenti per condotta antisindacale da parte dell'azienda, e gli incentivi all'esodo pari a 85.000 euro o il trasferimento dei lavoratori presso lo stabilimento di Cassinetta di Briadronno, in provincia di Varese. 

Martedì, comunque, è previsto un ulteriore incontro.

Critici i sindacati nei confronti del governo. Il segretario nazionale della Uilm, Gianluca Ficco, e il segretario generale aggiunto della Uilm Campania, Antonio Accurso, hanno accusato i ministri Giorgetti e Orlando: “Benché avessero annunciato la loro presenza e nonostante la gravità della situazione, all’ultimo incontro di procedura con Whirlpool, conclusosi col mancato accordo, i ministri Giorgetti ed Orlando hanno limitato la loro partecipazione ad un breve collegamento online. Auspichiamo che al prossimo incontro di martedì le cose possano andare diversamente e che il Governo porti una proposta concreta capace di scongiurare i licenziamenti”.

Sulla stessa linea anche Fim Cisl: “Whirlpool sbatte la porta in faccia ai lavoratori. L’azienda ha rifiutato qualsiasi mediazione non mettendoci in condizione di valutare l’ipotesi d’accordo del progetto consortile sulla mobilità sostenibile. Whirlpool, ha infatti negato la possibilità di una proroga per il prolungamento della procedura di licenziamento di 59 giorni, tempo necessario per poter valutare il passaggio dei lavoratori nel progetto “hub mobilità” su cui il Ministero dello Sviluppo Economico sta lavorando dal 6 agosto scorso”.