Il governo "Conte bis" si è insediato, ufficialmente, promuovendo un agenda per arrivare a fine legislatura. Ufficiosamente, ma neppur tanto, la priorità del nuovo esecutivo era quella di evitare all'Italia di essere governata da dei populisti di estrema destra con a capo Matteo Salvini.

La sciagura è stata evitata con quella che Renzi ha definito la mossa del cavallo di agosto:  "Mandare a casa Salvini con l'amaro calice dell'accordo con i Cinque Stelle". Secondo la sua interpretazione, tale mossa - perché da lui promossa - sarebbe stata decisiva anche nelle elezioni dell'Emilia Romagna, perché "non ha agevolato i sovranisti come dicevano i critici, ed ha rafforzato l'Italia riformista".

Al di là di quanto possa o meno essere credibile l'affermazione del senatore di se stesso [il suo partito personale si chiama Italia Viva, ndr], è la parte finale ad interessare... l'Italia riformista.

Infatti, dopo 5 mesi del nuovo governo, di riforme non se ne sono viste. Inoltre, quelle prospettate, come ad esempio quella della prescrizione nel processo penale, sono ancora in alto mare, proprio perché Renzi non ne vuole sapere.

Però, dopo essersi appellati a tutte le scuse possibili ed immaginabili, da Palazzo Chigi adesso hanno fatto sapere che è arrivato il momento di fare qualcosa di concreto.

Così giovedì, è iniziato il confronto con le forze di maggioranza per rilanciare l'azione di Governo: "Il Paese - ha detto il premier Conte - ha molte urgenze e i cittadini attendono tante risposte. Dobbiamo procedere spediti, determinati, compatti".

In sostanza, il presidente del Consiglio si è visto con Franceschini (Pd), Bonafede (M5s), Speranza (Leu) e Bellanova (IV) per decidere il da farsi o, per essere ancor più precisi, per stabilire che a questo punto è inderogabile decidere che cosa dovranno decidersi a fare!

"Non è che gli italiani ci hanno dato fiducia per prenderci del tempo e fare discussioni politico-filosofiche: noi dobbiamo marciare di corsa, dobbiamo metterci attorno a un tavolo e nel giro di pochi giorni definire un piano efficace di misure e di riforme, che dovremo iniziare a declinare da subito, non possiamo certo prenderci una pausa". Questo è quanto aveva detto ieri Giuseppe Conte, da Sofia.

In concreto, però, quello che si sarebbe deciso ieri sera a Palazzo Chigi lo ha riassunto Bonafede: "l'agenda degli incontri con cui, finalmente, come ha sempre chiesto il Movimento 5 Stelle, si mettono nero su bianco gli impegni precisi che prendiamo nei confronti dei cittadini". 

Il calendario, però, non è stato pubblicato!

Eppure, potrebbero già essere cancellati i decreti sicurezza o perlomeno modificati, visto che Mattarella ne ha sottolineate alcune criticità... ma il governo non lo ha comunicato, nonostante sia una cosa semplice da fare, persino banale. Figuriamoci quelle che invece sono complesse. 

Forse Conte e la sua maggioranza attendono che, ancora una volta, si svolgano le prossime elezioni regionali prima di metter mano concretamente alle riforme?