Matteo Renzi ha dovuto "ingoiare" l'archiviazione della denuncia da lui presentata presso la Procura di Genova contro i pm che hanno indagato sulla fondazione Open: l'ex procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo, l'aggiunto Luca Turco e il sostituto Antonino Nastasi.

A Genova, il gip Claudio Siclari ha sposato in toto le motivazioni dei pm Francesco Pinto e Vittorio Ranieri Miniati, secondo i quali non sono state violate le garanzie costituzionali del senatore Matteo Renzi nell'acquisire come atti dell'inchiesta chat e messaggi WhatsApp fra lo stesso Renzi e alcuni imprenditori, Vincenzo Manes e Marco Carrai.

Chat e messaggi, va ricordato, non acquisiti direttamente a Renzi, ma agli imprenditori finiti nell'inchiesta. Oltretutto, come dichiara il gip, "va escluso che si trattasse di acquisizioni cosiddette mirate di corrispondenza di parlamentari, posto che nel caso concreto la perquisizione a carico a Manes è stata effettuata nell'anno 2019, epoca in cui Renzi non era stato ancora iscritto nel registro delle persone sottoposte ad indagini".

 Qual è stata la risposta di Renzi?

"La decisione del Gip di Genova era scontata dopo la frettolosa richiesta dei colleghi genovesi... giuridicamente molto deboli e contraddittorie. Ripresenteremo la questione a Genova dopo che la Corte Costituzionale si sarà pronunciata sul conflitto di attribuzione". 

Un'affermazione alquanto curiosa per uno "scrittore" del suo livello! Infatti, a meno che il presidente della Corte costituzionale, lo "stupefacente" Giuliano Amato, non gli abbia già anticipato un parere favorevole della Consulta sul conflitto di attribuzione su cui i giudici costituzionali sono stati chiamati ad esprimersi dal Senato, Renzi avrebbe dovuto dire che avrebbe ripresentato la denuncia nel caso in cui la Consulta avesse deciso di rivedere quanto già la Corte di Cassazione aveva oramai, da tempo, stabilito.

Ma il senatore di Rignano sull'Arno non pone limiti a se stesso...

"Chiederemo conto dell'invio illegittimo al Copasir di atti che la Corte di Cassazione aveva ordinato di distruggere e che i magistrati fiorentini hanno inviato dopo la sentenza della Cassazione. In questo caso è tecnicamente impossibile escludere il dolo dei Pm fiorentini come invece fa oggi il Gip. L'archiviazione genovese di questa denuncia era attesa, nelle prossime settimane vedremo se circa le prossime denunce prevarrà il corporativismo tra colleghi o il merito delle denunce".

e alla sua immaginazione, forse seconda solo alla sua presunzione, in base a quanto dichiarato in una intervista di alcuni giorni fa:

 "Non ci sono solo processi ma anche strane storie di servizi segreti, Banca d'Italia, trivelle, fake news russe, Consob. Tanta gente sarebbe stata felice se io avessi mollato. Ma come capirà chi legge il libro, penso che il fango colpisca loro, non me. Io non mollo. E se serve sono pronto a rilanciare".