A marzo 2019, il clima di fiducia dei consumatori continua la sua discesa iniziata a metà del 2018, facendo prevedere all'Istat una diminuzione congiunturale stimata al 111,2, dal 112,4 del mese precedente. Invece, il clima di fiducia delle imprese, rispetto al mese scorso, passa da 98,2 a 99,2.

Per quanto riguarda i consumatori, il peggioramento è indicato in tutte le sue componenti, con il clima economico e quello corrente che fanno registrare le flessioni più marcate. Questi i dati in dettaglio: il clima economico cala da 126,4, a 123,9, il clima personale passa da 108,2 a 106,8, il clima corrente scende da 109,4 a 107,8 e il clima futuro flette da 116,9 a 115,9.

Per quanto riguarda le imprese, l’indice di fiducia è in aumento nei servizi (da 98,3 a 100,1) e nelle costruzioni (da 135,5 a 140,3), stabile nel commercio al dettaglio (a quota 105,5), mentre diminuisce nel comparto manifatturiero (da 101,6 a 100,8).

Nella nota a commento del dato, l'Istat ci ricorda però che sebbene l’indice di fiducia delle imprese a marzo torni a crescere per la prima volta da giugno 2018, dal dato rimane escluso il comparto manifatturiero, il cui indice "conferma i segnali negativi che si manifestano quasi ininterrottamente da settembre 2017 ed a marzo 2019 scende ai minimi da quattro anni".

Inoltre, per quanto riguarda l'indice di fiducia del consumatori, il dato di marzo fa registrare un nuovo minimo rispetto al periodo settembre 2017 - marzo 2019, imputabile a valutazioni più negative sia sulla situazione economica dell’Italia che sulla situazione corrente.