Poiché la moglie di Cesare non deve essere neppure sfiorata dal sospetto, di conseguenza, poiché il sospetto sfiora (eccome) moglie e suocera, anche Aboubakar Soumahoro dovrebbe essere protagonista dell'inchiesta che le vede coinvolte? 

Questa la questione che negli ultimi giorni è al centro del dibattito politico in Italia. Il motivo è semplice. Moglie e suocera dell'attivista/sindacalista di origini ivoriane avrebbero utilizzato i soldi delle cooperative destinate all'accoglienza dei migranti per scopi personali, non pagando i dipendenti e lasciando vivere rifugiati e richiedenti asilo in condizioni di degrado. Quei soldi, oltretutto, potrebbero anche essere stati utilizzati per la costruzione di un resort in Uganda. 

Soumahoro ha conosciuto la sua attuale compagna poco prima della pandemia e, considerando anche il periodo di lockdown, delle attività dei nuovi parenti è venuto a conoscenza solo negli anni recenti... e secondo gli inquirenti non è coinvolto nella loro gestione e pertanto non è neppure coinvolto nell'inchiesta.

Un'inchiesta che per lui costituisce comunque un evidente danno d'immagine e, di conseguenza, un danno alla sua credibilità. Infatti, i suoi parenti avrebbero tratto vantaggio dallo sfruttamento di esseri umani, principale tema al centro dell'attività pubblica di Aboubakar Soumahoro, diventato per questo una specie di icona agli occhi di una parte dell'opinione pubblica. 

La vicenda è esplosa dopo che Soumahoro è diventato un parlamentare della Repubblica, eletto nelle liste di Verdi e Sinistra Italiana, gruppo dal quale si è adesso autosospeso.

I media "garantisti", attualmente diventati profeti del post-fascismo dopo esserlo stati del berlusconismo prima e del salvinismo poi, si sono scatenati nel condannare Soumahoro. Un esempio per tutti quanto scritto dal direttore di Libero, Alessandro Sallusti, nel suo editoriale di sabato in cui,  rivisitando una copertina del 2018 del settimanale L’Espresso che riportava i primi piani di Salvini e Soumahoro titolata Uomini e No, ha dichiarato:

«Quella copertina aveva sì un senso ma a parti inverse: a sfruttare e umiliare gli immigrati, cioè nei codici dell'Espresso il "non uomo", era Soumahoro, la sua famiglia e il suo mondo mentre "l'uomo" era Salvini che con la sua politica di controllo dei flussi ha salvato - lo dicono i numeri - centinaia di immigrati da morte certa».Per Sallusti, la sinistra si ostina a «non voler riscrivere la storia, e neanche la cronaca, neppure di fronte all'evidenza dei fatti. Farlo significherebbe ammettere che il comunismo è stato ed è una tragedia da qualsiasi parte uno giri la questione e che ancora oggi le sue ricette politiche e sociali - vedi quella sull'immigrazione - sono totalmente fallimentari.Soumahoro con le sue ambiguità, furbizie e con la sua ipocrisia è la sinistra, magari un utile idiota della sinistra salottiera alla quale, diciamocelo con franchezza, gli immigrati fanno schifo, ma pur sempre pedina di quella scacchiera su cui poi i Saviano fanno milioni e di decine di giornalisti - tra i quali l'allora direttore de L'Espresso Marco Damilano, oggi star di Rai3 - campano alla grande».

Soumahoro, che non è accusato e pertanto indagato di alcun reato, è diventato per Sallusti (e non solo) uno la cui vicenda, a suo dire, dimostrerebbe il fallimento del comunismo e delle politiche a supporto dei migranti (qualunque sia il nesso logico cui il direttore di Libero faccia riferimento). 

Le precisazioni di Soumahoro da lui rilasciate a La7 sul suo coinvolgimento nelle attività dei parenti non hanno contribuito a dissolvere i dubbi sulla sua credibilità: denunci lo sfruttamento dei migranti e non ti accorgi che i tuoi congiunti potrebbero fare altrettanto?

Detto questo, considerando anche che l'amore non solo è cieco ma rende pure cechi (specialmente se ha le fattezze di Liliane Murekatete), va poi commentato anche l'altro aspetto della vicenda, la ferocia con cui i vari Sallusti l'hanno riassunta.

Sono gli stessi che hanno ritenuto normale che dei parlamentari ritenessero credibile che Ruby Rubacuori fosse la nipote di Moubarak, che la Lega non avesse sottratto 49 milioni di euro di denaro pubblico, che alcuni fascisti di Fratelli d'Italia e Lega non siano da considerare fascisti nonostante le loro dichiarazioni rilasciate in una inchiesta televisiva... tanto per citare solo alcuni esempi.

Naturalmente, questo non significa che il marcio di una parte debba costituire, per la parte avversa, un credito per fare altrettanto... ma almeno avere un minimo di memoria per lo schifo che in passato si è cercato di giustificare e sdoganare come giusto e dovuto aiuterebbe e non poco a contribuire a vivere in un  Paese almeno vagamente normale, dove le vicende vengono riportate per quello che sono e non in base ai propri interessi di parte. Invece...