Chi sarei oggi, cosa potrei fare, dire, pensare liberamente senza il 25 Aprile?

Che donna, che persona avrei la libertà di essere? Sono rincorsa da queste domande dalle quali traggo tanta sicurezza, la sicurezza della libertà che vivo tutti i giorni.

Siamo così confusi, avvolti, intrisi della nostra Carta Costituzionale da non riconoscerne il vero valore. La dignità e la libertà espressa dai costituenti ha permesso e permette a ognuno di noi di camminare e respirare liberi.

Vivendo la piena democrazia poter essere nostalgici di un periodo storico che ha limitato, offeso, oltraggiato i diritti umani e civili è dimostrativo proprio dell’essere in un paese democratico. Un paese che avendo vissuto sulla propria pelle la dittatura ha voluto e vuole consentire, con i suoi 138 articoli, l’espressione delle proprie idee, la libertà di scrivere, insegnare, crescere nelle libertà individuali riconoscendole. Ancora oggi siamo ostaggi di parole che ci vogliono identificati in una fazione o nell’altra. Se dico amo la Patria e la Bandiera, sono di destra. Se dico si all’aborto, guai a chi tocca la 194, sono di sinistra. Se dico la comunità LGBT+ ha il diritto di essere riconosciuta uguale a me, sono di sinistra. Se dico gli extracomunitari vanno regolamentati a livello europeo, l’Italia non può farcela da sola, sono di destra ma anche un po' di sinistra.

Ma quando cresciamo, quando ci smarchiamo da un infantilismo che ci perseguita e non ci fa riconoscere i doveri e i diritti per quello che davvero rappresentano: libertà civili.

La storia va studiata, compresa, analizzata nel suo contesto storico, anche del prima e del dopo. Senza prescindere dall’adesso.

La propria visione personale non è mai una visione oggettiva. L’egoismo delle proprie idee può diventare, con facilità, prevalente disconoscendo i diritti di altri, reputandoli inadeguati, inappropriati.

Vedo, ascolto, patisco situazioni ostinatamente revansciste, desiderose di minare sottilmente, un soffio per volta, diritti e libertà acquisiti.

Nessun diritto, nessuna libertà è acquisita per sempre, anche se sono costati lacrime e sangue. Bisogna stare attenti.

Allora scrivo e magari sarò stata superficiale ma ho potuto farlo. Ho potuto dire la mia idea perché esiste il 25 Aprile. Perché il 25 Aprile mi ha dato questo diritto.

Quindi buon 25 Aprile a tutti, soprattutto a quelli che lo disprezzano, non lo riconoscono, lo sottovalutano, lo rileggono a modo loro. Possono farlo, proprio perché esiste!

Il 25 Aprile è la libertà che non vedono e non riescono a capire.


Luisanda Dell’Aria

Roma 24 aprile 2024

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